Marsala, al Carmine il Trittingo dell’adorazione dei Magi: opera lignea di origine fiamminga

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
01 Dicembre 2016 10:00
Marsala, al Carmine il Trittingo dell’adorazione dei Magi: opera lignea di origine fiamminga

Domenica prossima, 4 dicembre, il “Trittico Fiammingo dell’Adorazione dei Magi” sarà esposto al Convento del Carmine. Qui, si potrà ammirare per tutto il periodo natalizio ed oltre, fino al 22 gennaio del nuovo anno. Custodito a Palazzo Municipale, dopo circa quindici anni lascia l'Ufficio del Sindaco per una migliore e più ampia fruizione dell'opera d'arte. “Ho sempre ritenuto inidonea l'esposizione del Trittico nella sede istituzionale – afferma il sindaco Alberto Di Girolamo – e l'arrivo delle prossime festività è la migliore occasione per questo trasferimento nella prestigiosa sede dell'Ente Mostra di Pittura. Piazza Carmine, con le opere nell'omonimo Complesso e nel restaurato Palazzo Grignani, si presenta così come un polo museale capace di arricchire l'offerta culturale di Marsala, con ulteriore crescita dell'attenzione turistica verso la nostra splendida Città”.

Nelle sale del Convento del Carmine, il Trittico fiammingo si potrà visitare tutti i giorni (lunedì escluso) dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 19. Ingresso libero.

Il Trittico Fiammingo dell’Adorazione dei Magi è un dipinto su tavola composto da tre pezzi che si riegano su se stessi tramite cardini (“cona cancherata” per il Marchese Villabianca, ossia icona con cardini). Nel pannello centrale spicca la Madonna col Bambino in braccio e i tre re in adorazione, in quello di sinistra Davide riceve l’acqua di Betlemme, mentre a destra sono raffigurati Salomone e la regina di Saba. L'opera (XVI secolo) è attribuita al Maestro dell’adorazione Von Groote, esponente della Scuola di Anversa, ma se ne ignora l'originaria provenienza e l'anno in cui giunse a Marsala, nella chiesa di San Francesco d’Assisi.

Da qui, il Trittico venne prelevato a seguito della soppressione delle corporazioni (1866) e passò - quale bene demaniale - prima alla Biblioteca comunale e poi al Palazzo Municipale. Da questa sede istituzionale fu trafugato nel 1991, facendovi poi ritorno restaurato, dopo il ritrovamento avvenuto circa quattro anni dopo il furto.

Comunucato stampa1/12/2016{fshare}

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