Marsala, assolto l’agente di commercio Antonio Correra

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
13 Maggio 2016 11:43
Marsala, assolto l’agente di commercio Antonio Correra

L’agente di commercio marsalese Antonio Ignazio Correra è stato assolto dal Tribunale penale di Marsala in composizione monocratica dall’accusa di evasione fiscale e dichiarazione dei redditi infedele per l’anno d’imposta 2008 nel processo n. 448/2015.

L’ex imprenditore del settore del commercio di prodotti agricoli e titolare della Kemical Green srl, era stato accusato dalla Guardia di Finanza di Marsala di aver evaso Irpef sottratta al fisco poiché asseritamente oggetto di illecito guadagno proveniente da truffa.

Correra infatti, nei mesi scorsi, era stato condannato dallo stesso Tribunale di Marsala per il reato di truffa nei confronti di alcuni fornitori di prodotti agricoli, ma con la stessa sentenza di condanna era stato anche assolto per sette od otto capi d’imputazione relativi a presunte vicende di truffa da lui non commesse, anzi la sentenza adombra l’ipotesi che il Correra possa essere stato a sua volta truffato da ignoti.

La sentenza di condanna per truffa non è ancora definitiva per l’atto di appello inoltrato dal difensore di fiducia di Correra, l’avvocato Franco Messina di Castelvetrano che lo ha assistito nel processo odierno che lo ha visto assolto perché il fatto non costituisce reato.

La vicenda processuale è complessa e ha destato non poche perplessità che non sono state fugate dai numerosi processi cui è stato sottoposto l’agente di commercio.

Proprio nel 2008, Correra denunciò ai Carabinieri di essere rimasto vittima di usura, estorsione, minacce e lesioni da parte di un ristoratore lilibetano molto conosciuto e di un amico di questi commerciante di auto e, infatti, la Procura della Repubblica di Marsala diede delega ai Carabinieri di indagare i due marsalesi che vennero arrestati in flagranza di reato mentre si facevano consegnare quasi trentamila euro in contanti (in banconote fotocopiate in precedenza dagli inquirenti) all’interno di un auto in piazza Inam, ove erano rinvenuti parecchi assegni bancari firmati dalla vittima e documenti di passaggio di proprietà di una Mercedes della vittima in favore di uno degli arrestati.

Dopo qualche mese i due ottengono gli arresti domiciliari, ma uno di questi convoca un trasportatore a cui confida di volersi vendicare del Correra e di volerlo vedere in galera, tentando di condizionare la testimonianza dell’uomo e per questo il Gip del Tribunale di Marsala emette un provvedimento di aggravamento della misura cautelare e riporta in carcere l’intraprendente commerciante di auto.

Ma, nonostante tutto ciò e le indagini con intercettazioni, controlli GPS e pedinamenti da parte dei Carabinieri che seguono “in diretta” molte fasi degli accadimenti delittuosi, si intersecano nelle medesime indagini gli uomini della Guardia di Finanza che smentiscono clamorosamente gli esiti accusatori dei Carabinieri e convincono la Procura della Repubblica a ribaltare il fronte delle accuse, a nulla rilevando la testimonianza di un luogotenente dei Carabinieri a cui avevano confidato di un complotto nei confronti del Correra che sarebbe stato oggetto di denunce penali per delegittimarne le accuse di usura.

Ed in effetti un nugolo di denunce penali si abbatterà sull’agente di commercio: dalle decine di vicende truffaldine, alla calunnia, all’evasione fiscale, all’insolvenza fraudolenta, persino al furto all’Enel. I due processati per usura assolti e condannati solo per esercizio arbitrario delle proprie ragioni per avere picchiato più volte la vittima, il Correra da vittima diviene carnefice, il “male assoluto” da debellare e come tale viene sistematicamente più volte condannato con sentenze non ancora definitive che vengono puntualmente appellate, finalmente però una sentenza assolutoria che smentisce il proponimento accusatorio della Guardia di Finanza e il temibile truffatore viene assolto perché il fatto non costituisce reato.

Francesco Mezzapelle

13-05-2016 13,30

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