Marsala, braccio di ferro fra il segretario Pd Milazzo ed il sindaco Di Girolamo. La direzione del Pd marsalese chiede il ritiro degli assessori Licari, Angileri e Ruggieri.

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
20 Marzo 2018 09:22
Marsala, braccio di ferro fra il segretario Pd Milazzo ed il sindaco Di Girolamo. La direzione del Pd marsalese chiede il ritiro degli assessori Licari, Angileri e Ruggieri.

E’ un autentico braccio di ferro quello che si sta consumando nel Pd di Marsala. Da un parte la componente amministrativa del partito, guidata dal sindaco Alberto Di Girolamo (ex segretario cittadino del partito) ed i suoi assessori in quota Dem (Clara Ruggieri, Annamaria Angileri e Agostino Licari) dall’altra il segreterio cittadino del Pd, Antonella Milazzo (ex deputato regionale con il Governo Crocetta).

Uno scontro che già era nell’aria da mesi ma che era stato assopito dalle diverse scadenze elettorali, le Regionali prima e le Politiche dopo, due competizioni, in entrambe è stata sancita la debacle del Pd, alle quali però la stessa Milazzo non aveva partecipato probabilmente per decisioni strategiche da parte della segreteria provinciale e regionale del Pd.

L’ex deputata regionale, da circa un anno segretario del Pd marsalese, avrebbe però voluto rivestire un ruolo di primo piano nell’ambito della compagine amministrativa marsalese, chissà magari un ruolo di assessore anche in vista delle prossime competizioni elettorali, pensiamo alle Provinciali che, secondo molti rumors, potrebbero svolgersi a novembre.

Adesso pertanto sarebbe il tempo giusto affinchè il Pd marsalese chieda il conto al primo cittadino "reo" -secondo la segreteria Milazzo- di non aver condiviso preliminarmente alcuni atti, in primis il Piano Triennale opere Pubbliche. Così Antonella Milazzo ha convocato la direzione comunale del Pd presentando una mozione per sfiduciare il sindaco Di Girolamo chiedendo il ritiro dei suoi tre assessori Dem, cioè il vice sindaco Agostino Licari, Annamaria Angileri e Clara Ruggieri; sia il primo cittadino che i tre assessori non hanno però partecipato alla direzione Pd.

Il documento della Milazzo, attraverso il quale si accusa il sindaco Di Girolamo di non aver condiviso con la base del Partito alcune scelte amministrative, è stato votato da 27 componenti, contrari soltanto in 7. Di Girolamo, a cui si addebita soprattutto la mancata condivisione delle scelte operate.

Ecco il il testo del documento:

“Per oltre un anno, la Segreteria del Circolo, unitamente al Coordinamento, ha lavorato per ottenere maggiore condivisione nelle scelte dell’Amministrazione e maggiore informazione sulle attività e le iniziative intraprese;– Più volte ha chiesto un maggiore coinvolgimento del Gruppo consiliare e del Partito e maggiore attenzione agli obiettivi a medio e breve termine;– È ormai montante il malcontento popolare, che pone l’intero partito in difficoltà nei rapporti con la città;– Nessun coinvolgimento c’è stato anche nell’ultimo completamento di Giunta, che pure poteva essere occasione di rilancio dell’azione politica e amministrativa;– Nessuna strategia si intravede nella programmazione delle attività turistiche; fallimentari sono state le attività culturali e quelle di promozione delle attività produttive;– Gravissima la decisione degli Assessori del Partito Democratico di approvare il piano triennale senza condividerlo con il Partito e con la maggioranzaTutto ciò sancisce una gravissima frattura tra coordinamento comunale e gruppo consiliare, da una parte, e Amministrazione Comunale, dall’altra, e obbliga il coordinamento stesso ad assumere decisioni conseguenti e non più rinviabili.Pertanto il Coordinamento delibera il ritiro della delegazione del Partito Democratico dalla Giunta, riservandosi di decidere quale sarà il percorso da intraprendere nei confronti dell’Amministrazione e valutando, caso per caso, l’approvazione degli atti proposti.

Di conseguenza invita Clara Ruggieri, Annamaria Angileri e Agostino Licari a rimettere le deleghe, in conformità ai principi sanciti dallo Statuto e dal Codice Etico del Partito Democratico”.

Francesco Mezzapelle

20-03-2018

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