Sembra vanificato, a Marsala, lo sforzo dell'ambizioso progetto portato avanti nel corso di diversi mesi di lavoro, per tutelare da un lato il cittadino, e dall'altro il benessere animale.
Stiamo parlando del Canile Municipale che ha sede in contrada Ponte Fiumarella, i cui cani vengono adesso reimmessi sul territorio, con la convinzione di "risolvere" il sovraffollamento all'interno delle celle. A sollevare il problema, con uno sfogo che è tipico di chi ha dedicato da sempre buona parte del proprio tempo agli animali, è Rossana Titone, presidente della sezione locale della Leidaa, Lega italiana difesa ambiente e animali, e già consulente del Comune a titolo gratuito, che dice: "Niente incentivi per le adozioni, niente partenze per il Nord: il sovraffollamento si risolve così.
Cani che da oltre un anno, alcuni anche due, sono chiusi in un box e che hanno cibo e acqua tutti giorni, vengono "buttati" in talune zone della città e li' dovranno arrangiarsi da soli. Perché questa e' una città che vive di apparenze, e che, ahinoi, non si "sporcherebbe" le mani per dare cibo ad un randagio.Sono stata fiera di essere " la consulente" di questo Canile, luogo di dolore e di altrettanta gioia per quegli occhi che hanno trovato famiglia, e adesso protesto, perché il sovraffollamento e il randagismo non si risolvono con la reimmissione, e al Commissario, che tanto mi ha esortata a essere pratica, voglio ribadire che la praticità e' di chi ha a cuore questi pelosi, non di chi li butta per strada.
La praticità e' di chi lotta per le adozioni, e' di quelle mani che aiutano; e' di chi tutela la vita e non la mette a rischio, seppur si tratta di 4 zampe".
Rossana Titone contesta fortemente questa decisione ed evidenzia come la città abbia già dimostrato abbondantemente di non essere sensibile ai temi animalisti, altrimenti non sottoporrebbe il territorio al devastante fenomeno degli abbandoni, e contesta una reimmissione attuata senza criterio, se non con quello di far spazio: cosa che non può esser condivisa."Diverso è il discorso che si deve fare per i cani che vengono catturati, subito sterilizzati e dopo la degenza reimmessi, ma sempre con monitoraggio delle associazioni. Vedremo adesso cosa succederà. Io – continua - di certo non staro' ferma a guardare l'inciviltà consumata".
L'iniziativa decisa nelle scorse ore, tuttavia, stride con quanto si era verificato appena poco tempo fa a Marsala, quando un'Associazione animalista del Nord Italia aveva elogiato la precedente Amministrazione come l'unico Comune del Sud che stava dando prova di cura del benessere animale e che stava investendo nelle adozioni. Resta il atto che il canile e' sovraffollato, i cittadini si dimostrano insensibili e incivili, perché abbandonano di continuo cuccioli e non microchippano i cani patronali andando contro la normativa che la prevede entro 60 giorni.
"Con la scorsa amministrazione, di cui ero consulente a titolo gratuito – aggiunge - avevo messo a punto dei progetti che prevedevano l'adozione dei cani verso le Regioni del Nord perché, mi duole dirlo, al Nord non si verificano abbandoni e le adozioni sono frequenti.Adesso il sindaco si è dimesso, la città e' commissariata, non c'è traccia dei vecchi progetti e si pensa di risolvere con l'immissione nel territorio attuata peraltro in modo barbaro.
Cosa accadrà a questi cani che dovranno affrontare l'inverno cercando il cibo da soli?I cani ad oggi reimmessi sono "abbandonati" perché per me, a tutti gli effetti, di abbandono si tratta, in posti non abitati, quindi il cibo non sarà di facile reperimento.Chi sta consumando questo crimine dovrà pagare". La legge regionale 115/2000 sulla lotta sl randagismo dice testualmente che il sindaco può (quindi non deve) reimmettere in territorio, ma in ogni caso la reimmissione dece seguire determinati criteri.
Sembra che questi cani invece, siano stati lasciati in aperta campagna.
Jana Cardinale
01/11/14 17,45
{fshare}
