MAZARA, INAUGURATA LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE ARMATORIALE PROGETTO PESCA DEL MEDITERRANEO

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
02 Febbraio 2015 15:09
MAZARA, INAUGURATA LA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE ARMATORIALE PROGETTO PESCA DEL MEDITERRANEO

MAZARA, Inaugurata la sede dell'Associazione Armatoriale "Progetto pesca del Mediterraneo"

"Credo che la nostra Città non possa interrompere il legame che ha sempre avuto con la marineria. Purtoppo negli ultimi anni questo legame ha rischiato di scioglersi a causa anche della disorganizzazione dello stesso gruppo di armatori. La marineria è apparsa disunita senza una vera e precisa organizzazione come un tempo accadeva. Naturalmente la crisi economica internazionale e la crisi nel settore peschereccio stanno avendo delle ripercussioni molto negative nell'intera economia del territorio.

Mi auguro che l'apertura di questa associazione possa ridare entusiasmo intanto al gruppo armatoriale e possa restituire fiducia all'intero comparto. Spero che si possa riallacciare un rapporto con le Istituzioni che purtroppo nel tempo non sono state rispettate fino in fondo a causa di incomprensioni. Ci vuole un grande processo di riconversione e di rilancio che passano da alcune fondamentali questioni di cui stiamo discutendo".Lo ha dichiarato il Sindaco di Mazara del Vallo on.

Nicola Cristaldi intervendeno nei locali di via Bessarione, già sede un tempo della Capitaneria di Porto, all'inaugurazione della sede della neo costituita "Associazione Progetto Pesca del Mediterraneo" di Mazara del Vallo. "L'auspicio - ha dichiarato il presidente Santino Adamo - è che la marineria torni ad evere un ruolo fondamentale,  consapevoli che oggi è una nuova era e che insieme al Sindaco Cristaldi, come avveniva un tempo, possiamo uscire fuori da questo tunnel".Nel corso dell’incontro, il Sindaco Cristaldi ed il Presidente dell’Associazione Santino Adamo, alla presenza di una cinquantina di rappresentanti dell’armamento mazarese, hanno affrontato le tematiche per un rilancio della marineria.

Tali temi, che sono stati già affrontati tra il Sindaco ed i rappresentanti dell’Associazione in recenti tavoli tecnici sono stati sintetizzati in 5 punti: 1) Rilancio e riaffermazione della politica del riposo biologico come condizione necessaria ed indispensabile per assicurare il ripopolamento ittico e quindi l’esistenza dell’impresa pesca. Si chiede una nuova formula di attuazione del riposo biologico basata sul vincolo che non consenta l’esercizio della pesca per più di 210 giorni l’anno.

Contestualmente si individuino specchi acquei da inibire alla pesca per periodi non inferiori ai 60 giorni.2) Revisione del piano regionale della pesca attraverso il coinvolgimento delle marinerie siciliane al fine di consentire il sostenibile sfruttamento dei mari e l’eliminazione di un sistema discriminatorio nei confronti delle marinerie che tradizionalmente esercitano la pesca in banchi secolari, riportando il limite di inibizione alla pesca entro le 3 miglia dalla costa.3) La politica della demolizione fine a se stessa sta ponendo forti limiti, stante che pur “risolvendo” parzialmente le difficoltà economiche dell’impresa proprietaria del natante, si finisce coll’eliminare un mezzo che fornisce lavoro ed occupazione.

Tale politica di demolizione dovrebbe tenere conto della necessità di mantenere e rilanciare la cultura dell’impresa collegata alla pesca. In sostanza dovrebbero prevedersi agevolazioni in favore di quelle imprese disposte a demolire i vecchi natanti ed a ricostruire nuovi mezzi di dimensioni inferiori e di minore potenza. Particolari agevolazioni dovrebbero essere previste per quegli imprenditori che demolendo il natante s’impegnino a reinvestire almeno il 70% delle somme ricavate nel settore ittico.4) E’ necessario mettere in atto una strategia di valorizzazione del sistema peschereccio attraverso la ricerca scientifica indirizzata all’individuazione di sistemi tecnologici legati al minor consumo di carburante ed al minor tasso di inquinamento.5) Individuazione di misure, anche finanziarie, per sostenere l’impresa relativamente agli esosi costi del carburante.

Tale misura diventa necessaria per sostenere l’esistenza dell’impresa. Tale norma potrà essere attuata transitoriamente sino all’attuazione dei punti suindicati.

Inaugurata stamani alla presenza del Sindaco di Mazara del Vallo on. Nicola Cristaldi, la sede della neo costituita Associazione Progetto Pesca Mazara, che si trova nei locali di via Bessarione dove un tempo era allocata la sede della Capitaneria di Porto. Nel corso dell’incontro, il Sindaco Cristaldi ed il Presidente dell’Associazione Santino Adamo, alla presenza di una cinquantina di rappresentanti dell’armamento mazarese, hanno affrontato le tematiche per un rilancio della marineria.

Tali temi, che sono stati già affrontati tra il Sindaco ed i rappresentanti dell’Associazione in recenti tavoli tecnici sono stati sintetizzati in 5 punti: 1) Rilancio e riaffermazione della politica del riposo biologico come condizione necessaria ed indispensabile per assicurare il ripopolamento ittico e quindi l’esistenza dell’impresa pesca. Si chiede una nuova formula di attuazione del riposo biologico basata sul vincolo che non consenta l’esercizio della pesca per più di 210 giorni l’anno.

Contestualmente si individuino specchi acquei da inibire alla pesca per periodi non inferiori ai 60 giorni.Tale provvedimento dovrebbe prevedere la sospensione della licenza di pesca per chi violasse le disposizioni. Lo stesso provvedimento può trasformarsi in un aiuto economico a favore dell’impresa stante che dovrebbe prevedere il disarmo dell’unità da pesca nel periodo in un cui non esercita attività. In sostanza il peschereccio sarebbe collocato in disarmo per 150 giorni l’anno, con la riduzione delle tasse relative che resterebbero agganciate ai soli giorni di attività.2) Revisione del piano regionale della pesca attraverso il coinvolgimento delle marinerie siciliane al fine di consentire il sostenibile sfruttamento dei mari e l’eliminazione di un sistema discriminatorio nei confronti delle marinerie che tradizionalmente esercitano la pesca in banchi secolari, riportando il limite di inibizione alla pesca entro le 3 miglia dalla costa.3) La politica della demolizione fine a se stessa sta ponendo forti limiti, stante che pur “risolvendo” parzialmente le difficoltà economiche dell’impresa proprietaria del natante, si finisce coll’eliminare un mezzo che fornisce lavoro ed occupazione.

Tale politica di demolizione dovrebbe tenere conto della necessità di mantenere e rilanciare la cultura dell’impresa collegata alla pesca. In sostanza dovrebbero prevedersi agevolazioni in favore di quelle imprese disposte a demolire i vecchi natanti ed a ricostruire nuovi mezzi di dimensioni inferiori e di minore potenza. Particolari agevolazioni dovrebbero essere previste per quegli imprenditori che demolendo il natante s’impegnino a reinvestire almeno il 70% delle somme ricavate nel settore ittico.4) E’ necessario mettere in atto una strategia di valorizzazione del sistema peschereccio attraverso la ricerca scientifica indirizzata all’individuazione di sistemi tecnologici legati al minor consumo di carburante ed al minor tasso di inquinamento.5) Individuazione di misure, anche finanziarie, per sostenere l’impresa relativamente agli esosi costi del carburante.

Tale misura diventa necessaria per sostenere l’esistenza dell’impresa. Tale norma potrà essere attuata transitoriamente sino all’attuazione dei punti suindicati.- See more at: http://www.nicolacristaldi.it/news/821/mazara-inaugurata-la-sede-dell-associazione-armatoriale-progetto-pesca#sthash.5xtH1pzu.dpufQueste ed ulteriori proposte saranno parte integrante di una piattaforma programmatica che sarà oggetto di incontri con gli Enti competenti.

Mazara del Vallo, 2 febbraio 2015{fshare}

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza