A Marsala il “concerto per i diritti negati”, l'intervista a Walter Giacalone

​Marsala si prepara a far sentire la propria voce contro l'indifferenza e la violenza dei conflitti globali

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
12 Novembre 2025 08:00
A Marsala il “concerto per i diritti negati”, l'intervista a Walter Giacalone

Marsala si prepara a far sentire la propria voce contro l'indifferenza e la violenza dei conflitti globali, trasformando l’arte in un atto di impegno civile. In vista della Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del prossimo 20 novembre, il Teatro Impero si farà scenario di una mobilitazione solidale dal titolo significativo: “Oltre il Silenzio – Concerto per i Diritti Negati”. Un evento, patrocinato dall’Amministrazione comunale e nato dalla collaborazione tra il Movimento Artistico Culturale (MAC) e il gruppo “I Paninari”, si propone di raccogliere fondi interamente devoluti a Save the Children per sostenere l'infanzia colpita dal conflitto a Gaza e da altre drammatiche emergenze umanitarie.

Per comprendere l’origine di questa iniziativa, ne abbiamo parlato con Walter Giacalone, una delle menti promotrici dell’evento.

Com'è nata l'idea del "Concerto per i Diritti Negati" e qual è stata la scintilla che ha acceso questa mobilitazione solidale?

«L'evento nasce da un mio post su Facebook quest'estate, dove mi interrogavo sul perché, a differenza di quanto accadeva negli anni '80 con eventi storici come il Live Aid o i progetti Band Aid e Usa for Africa, gli artisti di tutto il mondo non si stessero mobilitando per protestare contro quello che, senza mezzi termini, definisco il genocidio di Gaza». Giacalone spiega che l'appello virtuale non è caduto nel vuoto: «Il post attirò l'attenzione del Sindaco che mi invitò a parlarne. Da lì l'idea di coinvolgere gli amici del MAC e Gregorio Caimi in particolare». La scelta della data del 20 novembre non è casuale, mirando a coincidere con l'anniversario cruciale dedicato ai diritti dei minori e degli adolescenti, ponendo l'attenzione proprio su chi più subisce le conseguenze della guerra.

Quale posizionamento politico o ideologico assume l'evento di Marsala e perché è importante che rimanga apartitico in una tematica così delicata?

«L'evento vuole essere assolutamente apartitico e non politicizzato. Ritengo che quando si affrontano tematiche così importanti non ci si possa dividere. In un Paese come l'Italia, tradizionalmente incline a dividersi — dai Guelfi e Ghibellini, passando per destra e sinistra o meridionalisti e del nord — oggi è necessario trovare l'unità per spirito umanitario, nessuna contrapposizione ideologica, ma tutti insieme per la pace e un aiuto concreto a questi bambini che hanno già sofferto in modo indicibile».

Chi sono gli artisti che saliranno sul palco e qual è il messaggio che si vuole lanciare attraverso la loro arte?

«Abbiamo pensato di far salire sul palco alcuni tra gli artisti più importanti ed apprezzati del territorio, questa volta per far rumore con le chitarre e gli strumenti musicali e non con le bombe. Il programma è vario e di notevole spessore artistico, con la partecipazione di Giovanni Gulino, I Musicanti di Gregorio Caimi, Cico Messina, Vincenzo Scardino, Michele Pantaleo, la tribute band ai Queen Friends will be queen, Giacomo Frazzitta e Maurizio Favilla, il Coro officina artistica Carpe Diem e l'emozionante lettura della filastrocca di Chiara Putaggio tratta da un racconto di Marco Tumbiolo».

Quale sarà la destinazione specifica dell'intero ricavato della serata?

«È fondamentale sottolineare che tutti gli artisti e gli organizzatori lavorano a titolo gratuito. L'intero ricavato sarà destinato a Save the Children per i bambini di Gaza e altre emergenze. Il biglietto di 20 euro è totalmente devoluto in beneficenza, assicurando che ogni singolo contributo si traduca in aiuto tangibile per i bambini vittime della crisi».

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