Il governo regionale dia una risposta immediata ed efficace all’agricoltura siciliana.
Si tratta di un ambito nevralgico dell’economia dell’Isola che ha bisogno di un piano di rilancio per fronteggiare la crisi, la concorrenza sleale e le politiche punitive del governo nazionale che non fa altro che tagliare i finanziamenti al settore.
È necessario intervenire al più presto per dare fiato alle aziende agricole ormai al collasso.
La Sicilia non può permettersi di rinunciare ad una produzione di grande qualità che rappresenta un importante patrimonio economico, alimentare e culturale.
La Sicilia non è in linea con l’agenda di pubblicazione dei bandi, restituisce soldi all’Europa perchè incapace di spendere per tempo le somme, ma ha la fortuna di rimane costantemente in gioco grazie alle varie programmazioni.
La Regione è chiamata ad esercitare la responsabilità dovuta verso l’agricoltura e agli agricoltori siciliani, ed invece ci ha abituati a ritardi e ad una cattiva gestione.
Spesso il mondo agricolo non si aspetta rivoluzioni pazzesche, ma normale amministrazione e si posso fare anche degli esempi: i bandi cofinanziati dall’Ue devono sia essere avviati, ma anche portati a compimento nei tempi stabiliti, per poter partire immediatamente con quelli successivi.
Questo procedimento non è stato svolto, e negli ultimi anni si è perso tanto denaro.
Si deve adottare una strategia ben precisa da seguire per avere comunque la meglio sulle poco accorte scelte europee.
La concorrenza con i prodotti agricoli dei paesi nordafricani si combatte con controlli fitosanitari più forti, ma soprattutto puntando sulla qualità - ha evidenziato il Segretario Provinciale del MSFT Francesco Messina - .
Per costruire un argine dobbiamo puntare sul brand Sicilia, investire sulla tracciabilità, sul biologico e sull’innovazione perché farlo significa intercettare la domanda di qualità che in tutto il mondo continua a crescere.
Comunicato stampa26/1/2017{fshare}