Quote tonno per pochi? decisione del Governo Renzi danneggia pescatori marsalesi

Redazione Prima Pagina Marsala

L’assessore Regionale all’Agricoltura ed alla Pesca Antonello Cracolici ha convocato il Consiglio regionale della pesca per lunedì 21 marzo. Il fine è quello di assumere iniziative necessarie a tutelare la marineria artigianale e costiera impegnata nella pesca del tonno.

Infatti l’ultima notizia è che in merito al recente provvedimento assunto dalla Direzione generale Pesca del Ministero dell’Agricoltura, che ha escluso la Sicilia dalle cosiddette “quote tonno”, arrecando in tal modo un danno gravissimo all’economia di quella parte di flotta peschereccia siciliana che pratica in forma prevalente la pesca artigianale come principale attività di mare.

Così 3.800 pescatori siciliani non potranno pescare il tonno rosso del Mediterraneo. L’aumento delle quote del 20 per cento è andato tutto agli unici trenta pescherecci già autorizzati alla pesca industriale con palangaro e reti di circuizione.

Ad essere danneggiati sono pure i pescatori marsalesi. Ricordiamo che l’anno scorso la Sicilia ha conquistato appena 250 tonnellate di tonno con il sistema a palangaro, suddivise per 27 motopesca (18 solo a Marsala) e 1450 tonnellate con il sistema della rete a circuizione autorizzate a soli tre pescherecci catanesi. Adesso invece sono autorizzate le grandi flotte alla pesca industriale del tonno. “Ciò –è insorto l’assessore Cracolici- rappresenta un colpo mortale ad un’attività che fa parte della tradizione e della pesca siciliana. Il Mediterraneo è pieno di tonni che stanno prosciugando il mare di specie di cui si alimentano come le sarde e le acciughe.”

Sulla questione delle quote tonno sono intervenuti due eurodeputati del Movimento 5 Stelle, l’alacamese Marco Corrao ed il romagnolo Marco Affronte i quali, attraverso una nota congiunta hanno sottolineato: "Ancora una volta sono gli italiani i peggiori nemici dei propri concittadini e della già flebile economia dei territori, la decisione del Ministero di redistribuire le nuove quote del Tonno Rosso assegnate all'Italia solamente fra le trenta imprese più grandi è suicida.

Sia dal punto di vista economico che da quello sociale –hanno spiegato- una concentrazione nelle mani di pochi non ha senso. Secondo noi la pesca artigianale va tutelata e, anzi, incentivata. Specialmente se parliamo di una risorsa tanto preziosa. Si tratta di una scelta che è uno schiaffo alla volontà del Parlamento Europeo, che aveva anche votato un emendamento, nel report dedicato alla trasposizione delle direttive ICAAT, dove si chiedeva più trasparenza sull'assegnazione delle quote all'interno degli Stati Membri e soprattutto una maggiore attenzione verso quelle arti di pesca che da sempre pescano sostenibilmente il Tonno Rosso nel Mediterraneo.

Viene da sorridere pensando che l'emendamento fosse stato proposto da un'Europarlamentare del Partito Democratico, sbugiardata da un Ministero che in teoria è guidato da un rappresentante del suo Partito... Noi possiamo garantire - concludono- che continueremo la nostra battaglia per una pesca sostenibile e per la tutela di quei pescatori artigianali che lavorano nel rispetto del mare”.

Corrao ha inoltre aggiunto: “in questo genere di questioni è necessario considerare sia aspetti di tipo ambientale, che economico, che sociale. "Dal punto di vista sociale, infatti, sappiamo che c’è molto malcontento per la disparità che è stata creata con la prima distribuzione delle quote, concentratesi in poche mani, e tanti piccoli pescatori privati di una risorsa così ricca. Il tonno rosso è infatti la risorsa commercialmente più importante presente nei nostri mari e le quote, suddivise ormai vari anni fa, hanno scavato un solco fra chi le detiene e chi no. Allargare ulteriormente questo solco –ha concluso Corrao - è un grosso errore. Andrebbe invece colmato con una redistribuzione più equa."

Ma anche fra i parlamentari del Pd vi è chi ha preso posizione contro la decisione del Governo nazionale. La deputata nazionale Maria Iacono ha infatti presentato un’interrogazione al Ministro delle Risorse agricole, alimentari e forestali, con delega alla pesca, Maurizio Martina, per chiedere chiarimenti e spiegazioni in merito al provvedimento. “Questo provvedimento costituisce un colpo ferale alle già precarie condizioni economiche del comparto” – ha dichiarato l’On.

Iacono – “se si tiene conto del fatto che il Mediterraneo registra ogni anno di più un esponenziale aumento di tonni, il cui alimento prevalente sono proprio quelle specie di pesce azzurro, acciughe e sardine in primis, che in tal modo rischiano di scomparire dal mare con gravissimo ed evidente pregiudizio per quella gran quantità di armatori e pescatori che fra mille difficoltà, spesso di ordine burocratico, oltre che economico, tengono in piedi il comparto della pesca artigianale, che in Sicilia assume per questo dimensioni di gran lunga maggiori che nel resto d’Italia”.

Maria Iacono ha voluto poi manifestare pubblico sostegno all’iniziativa dell’Assessore regionale Antonello Cracolici di convocare sul tema il Consiglio Regionale della pesca, dichiarandosi disponibile a supportarlo rispetto ad ogni possibile iniziativa che si riterrà utile per tutelare la pesca siciliana.

La parlamentare siciliana del PD ha pertanto chiesto al Ministro Martina quali iniziative intende assumere per salvaguardare il comparto della pesca siciliana, rimediando agli effetti nefasti di un provvedimento che fra le altre cose muove in direzione esattamente opposta a quanto recentemente stabilito dalle Istituzioni Comunitarie, le quali hanno decretato, attraverso apposite direttive, l’equa ripartizione delle quote tonno fra tutte le regioni italiane dove si pratica attività di pesca.

Francesco Mezzapelle 

18-03-2016 10,30

{fshare}