Area artigianale di Amabilina ancora deserta. Poche le richieste ed a rilento iter per assegnazione dei lotti

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
24 Agosto 2015 14:23
Area artigianale di Amabilina ancora deserta. Poche le richieste ed a rilento iter per assegnazione dei lotti

E’ ancora pressoché deserta la nuova area artigianale realizzata nel 2008 dal Comune lungo la via Vita, a ridosso del quartiere popolare di Amabilina. La maggior parte degli artigiani locali, infatti, non dispone di somme sufficienti per l’acquisizione dei lotti e la successiva realizzazione delle strutture. Per questo motivo, le domande di assegnazione prevenute, in questi anni, sono state poche. Qualcosa, comunque, pare cominci a muoversi. Ma molto a rilento.

Nel marzo 2012, nel tentativo di popolare la nuova area artigianale, per non vanificare l’investimento pubblico, l’amministrazione Carini decise di approvare un atto d’indirizzo con cui propose di abbassare del 60% il costo dei lotti. Alla fine dello stesso anno seguì analogo atto con cui la giunta Adamo diede mandato al dirigente dello Suap di stipulare “in tempi brevi contratti di concessione di superficie o di vendita con le aziende assegnatarie dei lotti con l’avviso del 2009”.

Il 31 gennaio 2013, quindi, fu emanato un nuovo avviso pubblico per i lotti non ancora assegnati: ben 31. Solo tre ditte, però, si fecero avanti. Sei lotti li chiese la “Revis”, due ciascuno, invece, la “Marsala Service” e la “Tre. Sor.”. Fu necessario un nuovo bando, emanato il 24 gennaio 2014. Si presentò qualcun altro, ma neanche stavolta gran folla.

La carenza di domande è un chiaro segnale dello stato di crisi delle imprese artigiane locali, che non dispongono di risorse finanziarie sufficienti per acquistare o prendere in locazione le aree. Adesso, con provvedimento a firma dei tecnici comunali che si occupano del procedimento amministrativo (l’architetto Buscemi e l’ingegnere D’Orazio), vengono modificate alcune delle precedenti assegnazioni di lotti, con approvazione di una nuova graduatoria per l’assegnazione delle aree. (in foto 1 e 2 l'area artigianale di contrada Amabilina)

“Vista l’attestazione di versamento effettuato dalle ditte Clemenzi Giuseppe Giovanni e Clemenzi Rossella a titolo di cauzione provvisoria – si legge nella determina – vista l’istanza della ditta Mediacom s.r.l. di un ulteriore lotto oltre ai due già assegnati; vista la determina dirigenziale n. 853 del 07/07/2014 con la quale sono stati assegnati i lotti 34 e 35 alla ditta Mediacom s.r.l. e i lotti 32 e 33 alla ditta TRE.SOR. s.r.l; ritenuto di dover modificare l’assegnazione effettuata con la determina n. 853 del 07/07/2014 come segue: Mediacom lotti 33, 34 e 35, Tre.sor. 31 e 32; considerato che per le determinazioni della Commissione nella seduta del 03/12/2014 e della verifica di disponibilità è stata predisposta la seguente graduatoria di assegnazione dei vari lotti: Clemenzi Giuseppe Giovanni lotti 28, 29 e 30, Clemenzi Rossella lotti 26 e 27”.

Il nuovo regolamento comunale per l’assegnazione di aree comprese nei piani per insediamenti produttivi prevede, però, una graduatoria stilata in base a precisi criteri di attribuzione del punteggio. Adesso, la nuova graduatoria prevede l’assegnazione dei lotti 20 e 21 alla Tre.sor, 22 alla Marsala Service, 23 e 24 a Clemenzi Rossella, 25, 26 e 27 a Clemenzi Giuseppe, 33, 34 e 35 a Mediacom. Con la stessa determina, infine, si da atto della revoca dell’assegnazione dei lotti alle ditte Selmar Technologies, l’Arte bianca e Sweet tempation.

Le ultime due ditte, operanti nel settore della panificazione, fanno parte del gruppo del noto imprenditore del settore ristorazione-alberghiero Michele Licata. Ditte sottoposte a sequestro dalla Procura (attualmente operano in amministrazione giudiziaria) per una gigantesca evasione fiscale e truffa allo Stato per “indebito” incasso, almeno secondo l’accusa, di contributi pubblici utilizzati per realizzare e ampliare le attività.

A realizzare l’area artigianale di via Vita è stata l’impresa “Attilio Grassi” di Catania, capofila di un’Ati che si aggiudicò la gara d’appalto con un ribasso del 7,32% su una base d’asta di 2 milioni e 644 mila euro.

Francesco Mezzapelle

24-08-2015 16,15

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