La prima volta che lo incontrai fu inaspettatamente. O meglio: sperandolo, ma all’improvviso, perché in realtà ero andata al Partito, la sua casa, proprio per respirare la sua vita e circondarmi di quello che aveva creato, e curava con i compagni di una vita, e con quelli che si erano aggiunti strada facendo, nel cammino luminoso che segnava la distanza con il mondo che restava indietro, lontano…
Ed ero lì proprio per potergli dire grazie. Sono riuscita, a fatica, a farlo. Così, sussurrandogli: “Oggi è uno dei giorni più importanti della mia vita”, mentre lui sorrideva di tenerezza, sul mio imbarazzo emozionato e goffo, e una luce negli occhi che voleva dirgli amore, gratitudine e speranza. C’erano alcuni amici con me, e Antonio Stango, che mi accompagnò, consapevole di quel desiderio grande, che dava forza a un sogno. Quello che girava intorno a un impegno sacro per il Diritto, per tutte le battaglie di dignità e coraggio portate avanti con il faro della pace, della forza pulita, che viveva di un respiro nuovo, ancora di più ai miei occhi di giovane giornalista ispirata.
Marco sorrideva, consapevole di tutta la potenza del suo carisma. Ed era, come è sempre stato, bellissimo.Fu così ogni altra volta che lo rividi, ai Congressi a Chianciano e a Roma, e ancora al Partito: sempre rapita da una dolcezza da bambina, timida e raggiante, talvolta spudorata nei sorrisi parlanti, talvolta silenziosa e paga nella contemplazione lontana e viva.
Oggi, che è un giorno importante, vorrei dirgli che ho visto poesia nella sua vita, che ho imparato, che ho capito di saper crescere con meno paura… del giudizio, di tutto ciò che appare immutabile e statico nell’errore. Che ho fede nella Libertà, che sento dolore per l’Umanità umiliata degli ultimi, e che non smetterò di cercare la bellezza della nonviolenza, che lui ha raccontato.
Auguri, dunque, e grazie per la fantasia del tuo cuore, per la meraviglia che ci hai messo accanto, per il vigore dell’intelligenza indomita e per quell’azzurro dei tuoi occhi che hanno visto tutto, prima di tutti, e ancora ci rivelano la vita come un luogo possibile di giustizia e amore.
(In foto da sx Jana Cardinale e Marco Pannella)
Jana Cardinale
02-05-2016 9,30
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