Chioschi allo Stagnone, il Circolo Legambiente Marsala Petrosino interviene sulla sentenza del TAR

"La sentenza del TAR è una "vittoria di Pirro"". L'appello all'Avvocatura dello Stato e la dura critica ai politici

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
14 Ottobre 2025 15:51
Chioschi allo Stagnone, il Circolo Legambiente Marsala Petrosino interviene sulla sentenza del TAR

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Circolo Legambiente Marsala Petrosino.

"Sulla questione dei Chischi allo Stagnone, salvati dal Tar, vorrei esprimerealcune considerazioni.La prima è certamente che per commentare una sentenza bisognaconoscerne le motivazioni ed io non le conosco, quindi , ammesso che aqualcuno interessino le motivazioni giuridiche, non ho niente da dire se nonche spero che l’Avvocatura dello Stato ne individui le criticità e la impugni alConsiglio di Giustizia Amministrativa.La seconda è che, a prescindere dalle questioni giuridiche, quella dei“chioscari” appare come la classica vittoria di Pirro.Se, infatti, la legalità non sarà ripristinata per via giudiziaria, interverrà, anzi ègià intervenuta, una banale regola economica che determinerà la fine dimolti di essi.

Non ci vuole, infatti, una laurea o un master in economia percomprendere che centinaia di chioschi , o meglio un chiosco ogni centometri, su una fascia costiera di soli 14 Km circa non possono sopravviveretutti.La terza è che allo stato attuale alcuni chioschi , pochi in verità, lavorano neimesi estivi ( luglio e agosto) a pieno ritmo determinando soprattutto la finedella tranquillità dei luoghi, che sarebbe una delle prime regole di rispettodella riserva, e altri chioschi, invece sono sempre vuoti.

Alcune scuole diKitesurf , ospitate in questi chioschi hanno già chiuso i battenti e altre leseguiranno, semplicemente perché sono troppe e non c’è lavoro per tutti ,oltre che spazio sufficiente nella laguna.Detto questo, che è sotto gli occhi di tutti, l’ultima considerazione è chequalcuno , e in particolare i politici che si sono spesi in questa battagliacontro la tutela del nostro territorio naturale, ci devono spiegare esattamentecosa hanno vinto. La fine di qualsivoglia regola dettata dalla soprintendenzaa tutela dei nostri beni naturali e culturali? L’idea che per una manciata divoti si possa sacrificare il futuro delle prossime generazioni , privandole diuno dei pochi beni significativi della città?L’unica risposta che mi viene in mente è che hanno sicuramente vinto i pochigestori di attività che lavorano e si arricchiscono a danno però non degliambientalisti ma dell’intera comunità"

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