Nessun corteo ma una composta adunanza distanziata fra i rappresentanti delle istituzioni, lo storico presidente ANPI sezione Marsala, Pino Nilo e almeno una cinquantina di cittadini che hanno voluto testimoniare, con la loro presenza, la vicinanza ai valori democratici e antifascisti. Stamattina, si sono dati appuntamento a largo San Girolamo, il vicesindaco Paolo Ruggieri, il presidente del Consiglio Enzo Sturiano, il consigliere comunale Leo Orlando per la cerimonia officiata in memoria dei partigiani caduti in battaglia durante la Resistenza e anche per affiggere un’altra lapide accanto a quella già collocata in loco.
In questa ulteriore lapide sono stampati i nomi di altri 3 partigiani marsalesi “scoperti” durante le ricerche effettuate dal Presidente Pino Nilo. La lapide è stata benedetta da Don Renda, Arciprete del Duomo di San Tommaso di Canterbury. Al presidente Nilo abbiamo chiesto di commentare la cerimonia dedicata alla Resistenza ma anche di spiegare la paventata divisione fra l’ANPI ed altri gruppi politici marsalesi che hanno preferito non partecipare all’allocazione della lapide ma, in concomitanza alla cerimonia di Largo San Girolamo, si sono recati a Capo Boeo per onorare, con dei fiori, la targa vandalizzata un paio di giorni fa e dedicata alle 3 partigiane marsalesi.
E’ lo stesso Nilo a dare i dettagli dell’intera vicenda a cominciare dal suo discorso pronunciato stamattina:
Ogni 25 aprile è diverso e uguale. È uguale perché è festa nazionale. E' la festa da cui deriva tutta la nostra organizzazione democratica fino a oggi: la Costituzione e lo stato democratico. È la festa della Liberazione in cui donne e uomini, partigiane e partigiani, scesero dalle montagne e dalle colline ed entrarono nelle città e le liberarono dalla presenza nazifascista.Questo 76° anniversario dalla Liberazione non possiamo, giustamente, celebrarlo a causa del coronavirus e quindi essere presenti nelle piazze, fare i nostri cortei.
Tuttavia questo virus che mette in ginocchio il nostro Paese (oltre 120.000 i deceduti in Italia) e il mondo intero, non potrà cancellerà la memoria del sacrificio dei tanti partigiani e partigiane che hanno anteposto l'amore per la democrazia e della libertà alla propria vita; e non saranno i neo-fascisti locali che imbrattano muri con scritte deliranti o dileggiano lapidi e toponimi dedicati ai nostri partigiani caduti: “Volevano seppellirci ma non sapevano che eravamo semi”.
Fra questi molti siciliani. Più di 120 i marsalesi che hanno partecipato alla lotta di liberazione fra questi 21 i caduti 18 dei quali ricordati già nella lapide posta in largo San Gerolamo che ora voglio qui ricordare:
Vincenzo Alagna – Francesca Alongi – Bice Cerè – Manlio Chirco – Giuseppe Chirco – Antonio Cialona – Cosimo Cirobisi – Antonino Di Giovanni – Angelo Ferro – Giovanni Figlioli – Leonardo Fortunato – Mario Gandolfo – Vito Pellegrino – Ernesto Pomilia – Lorenzo Prato – Francesca Rallo - Tonino Florio Sansone – Salvatore Zerilli.
Oggi un’altra lapide è stata posta accanto a quella esistente per ricordare altri 3 partigiani marsalesi caduti di cui ritengo doveroso dare notizia.
Giuseppe Currò, nato a Marsala 25 Ottobre 1925 Residente a Genova, Partigiano nome di battaglia "Davide" caduto in combattimento il 21 Aprile1945 a Borgo Fornari - Montoggio (GE).
Antonio Marino, nato a Marsala in C.da Bambina il 5 Aprile 1919; Il 2 gennaio 1945 a Gorizia vennero fucilati cinque prigionieri. L’esecuzione non fu pubblica, ma venne comunicata a mezzo stampa una volta eseguita la sentenza affermando che i condannati erano elementi «criminosi, da lungo tempo banditi di propria iniziativa che si erano resi responsabili in passato di assalti e atti di sabotaggio».
Pietro Giacalone nato a Marsala 30 .11. 1912 Agente di P.S. Caduto combattendo contro i nazisti durante le Quattro Giornate di Napoli. Cadde il 30 Settembre combattendo contro i nazisti. L a sua salma giace nella Cappella Votiva del Cimitero di Marsala.
A Nilo abbiamo chiesto di rispondere a chi ha notato la concomitanza delle 2 cerimonie parallele e fiutato divisioni e malumori in questa incomprensibile scissione dei gruppi politici: Non c’è stata nessuna divisione semmai una mancanza di coordinamento. Sono andato anch’io al Parco dove c’è la targa danneggiata dedicata alle 3 partigiane marsalesi e ho fatto un discorso che è stato un richiamo all’unità e che non è ammissibile che si dia spazio a chi vuole “frantumare2 il 25 Aprile. Ho ricevuto anche tanti messaggi anche dai soggetti che si sono recati da soli al parco. Si è trattato di messaggi di autocritica e di compiacimento per il mio richiamo all’unità di tutti gli Antifascisti. Anzi, sa cosa le dico? Presto creerò un coordinamento degli Antifascisti. Ho apprezzato la disponibilità dei movimenti presenti al parco.
Per chiarezza, al parco sono andati alcuni esponenti del circolo di Rifondazione Comunista “Enrico Berlinguer e alcuni appartenenti al movimento Marsala Coraggiosa.
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