Incendio alla pescheria Crimi, ci sono due arresti

I fatti del 12 ottobre scorso

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
08 Novembre 2025 09:11
Incendio alla pescheria Crimi, ci sono due arresti

Si fa luce sull'incendio che nella notte del 12 ottobre scorso ha devastato la Pescheria Crimi, storica attività situata all'interno del Mercato Ittico di Marsala, in piazza del Popolo. Su richiesta della Procura della Repubblica di Marsala, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari con sorveglianza elettronica a carico di due fratelli, ritenuti i presunti responsabili del gesto criminoso.

L’indagine, coordinata dalla Procura e sviluppata con rapidità dai carabinieri della Sezione operativa del Nor della compagnia di Marsala, ha permesso di raccogliere in breve tempo, gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati. La ricostruzione degli investigatori dipinge un quadro preciso delle modalità con cui si è consumato il danneggiamento. I due arrestati si sarebbero procurati una bottiglia di benzina presso un’area carburanti della città e si sarebbero poi diretti in sella a delle biciclette fino a piazza del Popolo. Qui, con il volto travisato, si sarebbero introdotti all’interno del mercato ittico per dare fuoco al bancone del pesce, utilizzando il liquido infiammabile.

Il gesto ha destato particolare allarme per la sua potenziale pericolosità: l'atto è stato compiuto in una zona densamente abitata e non curante della vicinanza ad alcune bombole del gas, esponendo a serio rischio non solo l'attività commerciale ma anche l'incolumità pubblica.

Determinante per l'individuazione dei due presunti autori si è rivelata la tempestività nell’acquisizione e successiva analisi dei filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza presenti sia in prossimità del luogo dell'incendio che nelle vie limitrofe. Le immagini hanno fornito ai militari dell'Arma elementi cruciali per risalire all'identità dei due fratelli, contro i quali ora pendono i gravi indizi. Nonostante l'emissione della misura cautelare, le indagini preliminari sul caso sono tutt’ora in corso. L'episodio, che ha scosso la comunità marsalese, non è rimasto unicamente un fatto di cronaca giudiziaria.

Nelle ore immediatamente successive all'evento, l'eco sui canali di informazione locale ha innescato una significativa mobilitazione civica. È stata prontamente organizzata una raccolta fondi spontanea per sostenere i titolari della storica pescheria e aiutarli a far fronte ai danni ingenti subiti e a ripristinare l'attività commerciale. Un gesto di profonda solidarietà che testimonia la vicinanza della cittadinanza all'esercizio commerciale colpito, contrapponendo la condanna per l'atto vandalico alla volontà di ricostruzione e resilienza della Marsala onesta e produttiva.

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