Libia: Agripesca Sicilia: “chiuso dannoso accordo di partenariato”

Redazione Prima Pagina Marsala
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09 Settembre 2019 11:53
Libia: Agripesca Sicilia: “chiuso dannoso accordo di partenariato”

"E' stato chiuso un accordo con le fazioni libiche non riconosciute dalle autorità internazionali". Lo denuncia il presidente di Agripesca Sicilia, Toni Scilla, riferendosi all'accordo di partenariato stipulato tra Federpesca e la Libyan Military Investment and Public Works. L'accordo consentirà ai pescatori della marineria di Mazara del Vallo di ottenere delle licenze (a pagamento) che consentiranno di effettuare battute di pesca nelle cosiddette zone contese, usufruendo anche della possibilità di attraccare nei porti libici.

"Questo accordo non è positivo, destabilizzerà la zona - aggiunge, riferendosi all'interlocutore di Federpesca che si ritiene controllato dagli uomini vicini al generale Khalifa Haftar - perchè lì serve un'intesa istituzionale per portare serenità nel Mediterraneo. L'unico accordo possibile sarà quello che consentirà a tutti i pescatori di operare all'interno delle acque internazionali (rivendicate dai libici, ndr) senza alcune difficoltà". Il governo di Tripoli dal 2005 ha rivendicato (unilateralmente) una Zee (zona economica esclusiva) a 74 miglia dalle coste libiche, circa 62 miglia in più rispetto alle acque territoriali riconosciute dalla comunità internazionale.

"Da giorni ricevo telefonate di armatori che aderiscono ad Agripesca - continua Scilla - e hanno paura ad uscire per la prossima battuta di pesca". L'accordo di natura privatistica ha una durata di 5 anni e si basa sugli accordi di partenariato firmati a Bengasi il 12 marzo e il 15 luglio. "Un patto serio dovrebbe coinvolgere tutte le istituzioni impegnate, dai ministeri alle forze militari. Venerdì c'è stato un episodio molto curioso a 35 miglia da Bengasi, con dei militari della Cirenaica (la regione di riferimento del generale Haftar) a bordo di un gommone che hanno mitragliato a vuoto in una zona in cui c'erano nove pescherecci di Mazara del Vallo, poi si sono avvicinati e hanno intimato loro di andare via: non sono stati spari di militari di un governo riconosciuto e quindi è facile pensare che quei presunti militari stessero semplicemente provando a far rispettare l'accordo".

Fonte AGI

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