Trionfo di musica e emozioni, ieri sera al Teatro Sollima di Marsala, con il concerto "Tango Story" di Fabrizio Mocata, evento che ha chiuso in bellezza la prima parte della XXV Stagione Concertistica dell’Accademia Beethoven. Lo spettacolo, patrocinato dal Comune di Marsala, dall’Assemblea Regionale Siciliana e dall’Assessorato Regionale Sport, Turismo e Spettacolo, ha confermato l’impegno dell’Accademia nel promuovere cultura di alto livello, grazie anche alla guida del Maestro Lo Cicero, figura storica della musica contemporanea siciliana. La serata è stata introdotta da Antonella Pantaleo, vicepresidente dell’Accademia, che ha elogiato gli artisti locali capaci di portare nel mondo le tradizioni artistiche e culturali della Sicilia. Un passaggio lusinghiero che ha creato subito un’atmosfera di attesa, pronta a essere soddisfatta dall’esibizione di Mocata.
Il pianista e compositore mazarese, formatosi al Conservatorio Cherubini di Firenze e affermatosi tra New York e Buenos Aires, ha offerto un viaggio musicale di 75 minuti tra tango, jazz e rielaborazioni liriche. Si è partiti con "Nei cieli bigi", una rivisitazione di un tema pucciniano, per poi immergersi nel tango contemporaneo con brani originali come "Tango Tano" e "Charlestonga", dove Mocata ha dimostrato la sua capacità di fondere ritmi tradizionali con influenze moderne. Uno dei momenti più intensi è arrivato con l’esecuzione del quarto brano, "Est side Story", omaggio alle sonorità newyorkesi, seguito da "I love you" di Cole Porter, riletto con sensibilità jazzistica.
Ma è stata l’entrata in scena del violinista Mauro Carpi a regalare una delle pagine più brillanti della serata. In duo con Mocata, hanno eseguito "Tango 22", brano originale dello stesso Mocata, e "Honeysuckle Rose" di Fats Waller, in una performance che ha unito tecnica impeccabile e complicità artistica.
Mocata ha poi proseguito da solo, incantando il pubblico con la rielaborazione di "La donna è mobile" di Verdi, dimostrando come il linguaggio operistico possa dialogare con il tango. La malinconia di "Por una cabeza" di Carlos Gardel e la vivacità ritmica di "Caravan" di Juan Tizol hanno preceduto l’esecuzione magistrale di "Libertango" di Astor Piazzolla, vero culmine emotivo della serata. A chiudere il concerto, due pezzi originali: "Cruzando Aguas", brano che gli è valso la nomination ai Latin Grammy 2024, e "Milonga a la turca", tributo a Mozart che unisce eleganza classica e passione sudamericana. Ma il pubblico non ha voluto lasciar andare via i musicisti senza un bis: tra applausi scroscianti, Mocata ha richiamato sul palco Mauro Carpi per eseguire "Take the ‘A’ Train" di Billy Strayhorn, chiudendo in festosa allegria.
Il Maestro Giuseppe Lo Cicero, nel salutare la platea, ha lanciato un invito appassionato: "Non mancate da ottobre agli altri sette concerti: un programma in crescendo per bravura e generi musicali, sette piccoli grandi eventi per un pubblico attento e qualificato, come quello che ci segue sempre". Una dichiarazione che ha lasciato tutti con la voglia di tornare, confermando l’Accademia Beethoven come faro culturale in Sicilia. Artista di fama internazionale, Mocata ha dimostrato ancora una volta la sua straordinaria versatilità, capace di spaziare dal jazz al tango con collaborazioni prestigiose, come quella con il batterista Paul Wertico e l’armonicista Franco Luciani.
Il suo stile, definito "Swango", fonde improvvisazione jazz e profondità tanguera in un linguaggio unico, che ieri sera ha conquistato Marsala. La prima parte della XXV Stagione Concertistica dell’Accademia Beethoven si è dunque chiusa con un evento indimenticabile, lasciando nel pubblico la certezza di aver assistito a qualcosa di speciale. E ora, l’attesa per i prossimi sette concerti è già iniziata. Appuntamento - dopo la pausa estiva - al Sollima di Marsala
Comunicato stampa