Il pubblico ministero chiede l’assoluzione, ma la parte civile si oppone e invoca la condanna. E’ quanto accaduto, davanti al giudice monocratico Matteo Giacalone, nel processo che vede accusato per diffamazione il gestore del blog “Castelvetrano-Selinunte.it”.
A sporgere denuncia è stato il marsalese, ma castelvetranese d’origine, Vincenzo Scirè, che nel marzo 2010 rimase coinvolto nell’operazione antimafia “Golem 2”. In carcere, allora, numerosi presunti affiliati a Cosa Nostra e fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro. Scirè, pare per un difetto di comunicazione da parte delle forze dell’ordine nella prima mattinata del blitz, su diversi organi d’informazione finì nella lista degli arrestati. In realtà, era “soltanto” indagato.
Per questo motivo, lui querelò tutti quelli che avevano scritto che era stato arrestato. Non solo giornali e tv, ma anche il blog gestito da Flavio Leone, che riportò la notizia di una testata giornalistica. Il caso giuridicamente è interessante perché i blog non sono testate giornalistiche. Non hanno, infatti, un direttore responsabile iscritto all’Ordine dei giornalisti e non hanno l’obbligo di registrazione in Tribunale.
A difendere il blogger è l’avvocato castelvetranese Francesco Messina, il quale ricorda anche che Scirè, per il quale comunque la Dda non ha chiesto il rinvio a giudizio, “era quello che passeggiava in spiaggia, a Tre Fontane, con Salvatore Messina Denaro”. Il 16 novembre, il giudice Giacalone dovrebbe emettere la sentenza. Vincenzo Scirè aveva querelato anche due giornalisti dell’emittente televisiva privata “Canale 2”, entrambi recentemente assolti dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa.
A.P.
17/09/2015
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