Il governo attraverso la Legge 107/2015 prevede un piano straordinario di assunzioni e cioè l’inserimento di molti precari nel benedetto e atteso ruolo. Tutto bello, se non fosse per ciò che si cela dietro quella famigerata parola ASSUNZIONE.
Un governo che si definisce democratico, che ha sbandierato in questi mesi la capacità di ascoltare e comunicare con i docenti e i sindacati, in realtà si è rivelato un governo composto da dittatori che decidono con una disarmante superficialità sulle scelte di vita delle altre persone, senza prevederne le conseguenze.In questi giorni e in queste ore migliaia e migliaia di docenti precari della scuola, soprattutto meridionali, stanno decidendo il loro destino, il loro futuro e quello delle loro famiglie. Partecipare o meno al piano straordinario di assunzioni nella scuola.
I docenti si trovano davanti ad un bivio: “Faccio la domanda per essere assunto o evito di presentarla?”. Se si fa la domanda si è costretti ad inserire 100 province senza possibilità di scegliere in quali presentarla in base alle proprie esigenze. Si è anche costretti a dare priorità al posto comune o al posto di sostegno, ma in realtà decidono loro perché se si libera un posto si deve accettare. Infatti se si rifiuta la proposta per un qualsiasi motivo: lontananza da casa, città troppo cara per poterci vivere con la famiglia, classe di concorso per cui non si è data la priorità…udite, udite cosa succede!? Si viene eliminati da tutte le graduatorie in cui si risulta iscritti.
Questa è la scelta dilaniante che lo Stato italiano sta chiedendo di fare a centinaia di docenti, sarebbe comunque il caso di sottolineare che si tratta di persone non di pedine di una scacchiera o di un pacco postale da spedire dove fa comodo.
Ma il geniale ministro dalle mille trovate non ha idea di cosa voglia dire per un precario lasciare famiglia e casa, di cui si paga un oneroso mutuo, mollare nel giro di 10 giorni tutto e tutti e trasferirsi a migliaia di chilometri da casa per andare ad insegnare in un'altra città, senza probabilmente possibilità di rientro nella provincia desiderata. Sicuramente non ha mai provato il dolore indescrivibile nel dover spiegare ad una bambina che la mamma dovrà partire e che non si sa per quanto tempo non potrà più occuparsi di lei. E soprattutto con quali risorse economiche si potrà far fronte a tutte le spese necessarie: affitto, utenze, spostamenti... Ma dove sarebbe la grande idea?
Questa per il governo sarebbe la genialata per eliminare il precariato storico della scuola. Tanto valeva organizzare una fucilazione di massa o dire semplicemente: "Noi vi forniamo la corda e voi vi impiccate".Di fatto questo piano di assunzioni suddiviso in quattro fasi 0 – A –B – C in realtà non è altro che una mera presa in giro, per non dire altro! Le fasi 0-A a livello provinciale sono posti dell’ Organico di Diritto, la fase B il residuo delle fasi 0-A e la fase C (fase del potenziamento) è costituita dai posti dell’Organico di Fatto.
Questi sono posti che già c’erano, si sta costringendo i precari (altro che la cara Giannini continua a dire che la domanda è facoltativa ed è un’occasione irripetibile) ad una deportazione di massa per andare a coprire i posti del nord dove non vi è un numero cospicuo di insegnanti tale da ricoprire i posti a disposizione. E poi con quali garanzie per il rientro? NESSUNA. E se si decide di non presentare domanda si rimanere nelle GAE senza assicurare il lavoro negli anni a venire ma soprattutto innescando la paura che possano essere SOPPRESSE da un momento all’altro con un semplice atto normativo.
Il governo non sta facendo altro che sconvolgere la vita di migliaia di persone decidendo il loro destino per decreto, non per scelta personale tenendo conto dei legami e delle radici personali e soprattutto dei sacrifici alle spalle e una dignità da difendere nonostante tutto.
Se i precari avessero voluto o potuto lavorare all'altro capo della penisola lo avrebbero già fatto senza aspettare per infiniti anni che delle instancabili meningi partorissero questa ulteriore aberrazione. Fra l'altro il governo consapevole dell’assurdità della proposta la trasforma in odioso ricatto, "prendere o lasciare", io ti offro il ruolo e se lo rifiuti peggio per te!
Quello che viene sbandierato come il più grande intervento salvifico della storia nei confronti della scuola è in realtà una sporca manovra politica ai danni della povera gente. Si tratta senza dubbio della riforma più incostituzionale, sommaria, antidemocratica e insensibile al pensiero comune, al volere del popolo e ai suoi reali bisogni.
Avv. Gerardi
11/08/2015
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