Processo Hydra, i PM avanzano richiesta per per un totale di 570 anni di reclusione

Le rivelazioni di Bonomo "Scarface" hanno contribuito a delineare la figura di Giuseppe Fidanzati

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
13 Novembre 2025 18:31
Processo Hydra, i PM avanzano richiesta per per un totale di 570 anni di reclusione

La Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano ha concluso la sua requisitoria nel maxi processo con rito abbreviato denominato "Hydra", che vede imputate 78 persone accusate (146 in totale tra abbreviato e ordinario) di far parte di un "sistema mafioso lombardo" nato da una presunta "alleanza" tra affiliati di Cosa Nostra, 'Ndrangheta e Camorra per la gestione di "affari" nel Nord Italia. Il Procuratore Marcello Viola e i PM Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane hanno chiesto un totale di 570 anni di reclusione, con 75 condanne formulate, tra cui spiccano le richieste di 20 anni per Filippo Crea e per Giuseppe Fidanzati.

All'inizio dei loro interventi, i Pubblici Ministeri avevano evidenziato la gravità della situazione, affermando davanti al GUP Emanuele Mancini che il contesto mafioso milanese non è differente da quello calabrese. Il procedimento 'Hydra' è scaturito dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo; a carico delle altre posizioni (circa una sessantina) si procederà con il rito ordinario in udienza preliminare, mentre altre ancora puntano ai patteggiamenti. È importante notare che, a causa delle minacce ricevute in relazione a queste indagini, al procuratore Viola e alla pm Cerreti era stata rafforzata la scorta nei mesi scorsi.

Le prossime udienze del procedimento sono già fissate per il 17 e il 28 novembre.

Per comprendere appieno la portata dell'accusa, si fa riferimento al ruolo del collaboratore di giustizia Vincenzo Bonomo, noto con il soprannome di "Scarface".

Ne avevamo parlato qui:

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Bonomo, un ex esponente della mafia palermitana, è considerato un testimone chiave nell'inchiesta 'Hydra' poiché le sue testimonianze hanno fornito riscontri sui legami tra il sodalizio criminale lombardo e i clan siciliani di Cosa Nostra. In particolare, "Scarface" ha svelato l'esistenza di un asse criminale che, oltre a coinvolgere 'Ndrangheta e Camorra, aveva importanti referenti diretti a Castelvetrano, paese d'origine di Matteo Messina Denaro e fulcro storico degli interessi e della rete di protezione del latitante.

Le rivelazioni di Bonomo hanno contribuito a delineare la figura di Giuseppe Fidanzati (tra i destinatari della richiesta di condanna a 20 anni) come un vero e proprio ponte tra il "sistema mafioso lombardo" e Cosa Nostra siciliana. Fidanzati, figlio del noto boss Gaetano, è infatti accusato di aver agito come intermediario di spicco, gestendo traffico di stupefacenti e riciclaggio, e mantenendo saldi i collegamenti tra i gruppi criminali al Nord e le potenti famiglie legate a Castelvetrano.

La deposizione di "Scarface" ha confermato che gli affari gestiti in Lombardia avevano profonde e ben definite radici operative con le cosche siciliane.

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