Vandalizzata la “Malena” di Manuel Parrinello, simbolo di rinascita urbana

Redazione Prima Pagina Marsala

A Marsala un altro sfregio alla sua memoria e alla sua arte urbana. L'opera di Manuel Parrinello, il celebre murale raffigurante Malena (Monica Bellucci dall'omonimo film di Giuseppe Tornatore), situata in via Trusso, è stata deturpata da ignoti. Un atto di vandalismo che non solo danneggia un'opera d'arte, ma colpisce al cuore un simbolo potente di "riscatto" per un intero quartiere.

L'installazione di Ingrassia in Via Trusso non era un semplice abbellimento. Realizzata dall'artista marsalese, questa "Malena" è diventata in breve tempo un'icona riconoscibile, un ponte tra il passato controverso della via e un presente di desiderio di bellezza e rinascita. Via Trusso, storicamente legata alle "case chiuse", ha lottato per anni per scrollarsi di dosso uno stigma sociale. L'intervento artistico di Ingrassia, scegliendo il volto iconico di Malena – figura ambivalente di seduzione, fragilità e forza femminile – ha saputo reinterpretare quella storia, trasformando un vecchio pregiudizio in un omaggio al cinema e, in fondo, alla resilienza.

L'opera è parte di un più ampio progetto di riqualificazione urbana che, partito anche grazie all'impegno di associazioni locali, mirava a restituire dignità e identità a una zona troppo a lungo dimenticata. La figura di Malena, con il suo sguardo intenso, ha offerto un nuovo punto di vista, invitando passanti e residenti a riflettere sulla storia del luogo e sul potere dell'arte di reinventare la narrazione di un territorio.

L'opera nasce nell’ambito dell’evento Piazza Ranne - Marsala Film

Ora, la ferita sul murale non è solo un danno materiale. È un colpo alla speranza di chi crede nella riqualificazione urbana attraverso la cultura, un affronto a quanti si battono per valorizzare ogni angolo della città. Questo gesto vile fa interrogare sulla reale volontà di preservare il nostro patrimonio, non solo quello storico-artistico "ufficiale", ma anche quello spontaneo e popolare, che spesso nasce dal basso e parla più direttamente al cuore della comunità.

Non solo si condanna il gesto, ma ci si dovrebbe impegnare ancora di più a proteggere e promuovere queste iniziative. Perché in ogni opera sfregiata non c'è solo pittura rovinata, ma una parte della nostra identità che viene violata.