Castellammare: indagini geologiche sul molo portuale

Redazione Prima Pagina Marsala
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07 Settembre 2020 12:01
Castellammare: indagini geologiche sul molo portuale

Porto: in avvio le indagini geologiche dopo la ripresa dell'iter progettuale di messa in sicurezza del primo stralcio, fermo dal 2010 Il sindaco: “Un altro importante passo avanti perché da tempo sottolineiamo l’urgenza della messa in sicurezza dell'esistente. Ripresa la progettazione regionale esecutiva del primo stralcio”. «In avvio le indagini geologiche sul molo nell'ambito della progettazione esecutiva dei lavori di messa in sicurezza del primo lotto del porto di Castellammare.

Un altro importante passo avanti dopo aver più volte evidenziato l'urgenza della messa in sicurezza dell'esistente in ultima istanza a seguito di un sopralluogo dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone». Lo afferma il sindaco Nicolò Rizzo in riferimento all'iter dei lavori del primo stralcio di messa in sicurezza del porto di Castellammare del Golfo, fermi dal 2010, facendo presente che la Regione, ente gestore dei lavori, dopo aver ripreso la progettazione esecutiva, avvia adesso le indagini geologiche.

«Sono stati riaffidati i servizi di ingegneria per la progettazione esecutiva del primo lotto delle opere di messa in sicurezza del porto e si tratta di importanti passi avanti per lo sblocco del cantiere poiché dall’insediamento sollecitiamo la ripresa per non danneggiare ulteriormente l’esistente dopo un fermo del cantiere che risale a dieci anni fa -afferma il sindaco Nicolò Rizzo-. A maggio, nel corso di un sopralluogo dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, ci è stata data ampia disponibilità e l’iter è finalmente nuovamente in ripresa.

Si tratta di necessarie opere di salvaguardia e, augurandoci che non si verifichino altri ostacoli per l'avvio del cantiere, continueremo a monitorare l'iter di concerto con l'ente gestore». I lavori di messa in sicurezza del porto sono stati finanziati con oltre 24 milioni di euro e nel 2010 sono stati fermati per il sequestro del cantiere con l'ipotesi di reato di utilizzo di cemento impoverito. La Procura della Repubblica nel 2013 ha disposto il dissequestro e la restituzione delle aree, ma i lavori non sono mai ripresi per una serie di problemi burocratici e dopo anni dal fermo parte di quanto già realizzato è risultato danneggiato. I lavori del secondo stralcio, finanziati con quindici milioni e 500mila euro, sono stati avviati il tre aprile 2018: dopo il fermo a causa dell’emergenza coronavirus, sono al momento in corso.

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