Cinque condanne nel processo Phimes per il parcheggio a pagamento nel parco archeologico di Segesta

Ex comandante dei vigili Giorgio Collura e altri due imputati assolti completamente

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
05 Luglio 2025 17:12
Cinque condanne nel processo Phimes per il parcheggio a pagamento nel parco archeologico di Segesta

L’imprenditore di Calatafimi, Francesco Isca, e l’ex vice comandante dei vigili urbani di Calatafimi, Salvatore Craparotta, sono stati condannati insieme all’ex sindaco Vito Sciortino e ai vigili urbani Leonardo Accardo e Vito Accardo, a distanza di quattro anni dalle operazioni dei carabinieri “Phimes” e “Phimes bis”, riguardanti “un patto corruttivo” mirato a favorire il parcheggio a pagamento fuori dal parco archeologico di Segesta, mediante sanzioni a tutti i veicoli posteggiati in altri luoghi.

La sentenza – riportata dalla testata Alqamah – è stata pronunciata ieri sera dal Tribunale di Trapani, presieduto da Daniela Troja. Francesco Isca, che avrebbe gestito in maniera occulta il parcheggio fuori dal parco archeologico, è stato condannato a sei anni di reclusione, mentre è di 6 anni e 4 mesi la condanna per l’ex vice comandante dei vigili, Salvatore Craparotta; entrambi con l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Sono stati condannati invece a otto mesi ciascuno, con la sospensione della pena, l’ex sindaco Sciortino e i vigili urbani Leonardo Accardo e Vito Accardo.

Assoluzione, perché il fatto non sussiste, per l’ex comandante dei vigili urbani di Calatafimi, Giorgio Collura, e anche per Giuseppe Ferrara e Maria Giusy Craparotta, quest’ultima figlia del vice comandante della Polizia Municipale, ai quali era stata “fittiziamente intestata la società che gestisce il parcheggio in questione” come rilevarono i carabinieri di Alcamo che svolsero le indagini.

A febbraio del 2020, i militari dell’Arma arrestarono l’imprenditore Isca e il vice comandante dei vigili urbani ipotizzando il reato di corruzione; a luglio dello stesso anno, con la seconda operazione, eseguirono il decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Trapani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, della società che gestisce il parcheggio attiguo al parco archeologico.

Con la sentenza di ieri, il Tribunale ha deciso il dissequestro delle quote sociali e dell’intero complesso aziendale della “Segesta Green Tour srl” che gestiva il parcheggio di Segesta, con l’obbligo della restituzione ai legittimi proprietari.

Inoltre Francesco Isca, Salvatore Craparotta e Vito Sciortino sono stati condannati al pagamento di tremila euro, quale risarcimento della parte civile rappresentata dall'associazione Società Geografica Siciliana e al pagamento di 1.600 euro di spese legali.

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