Dove è finita la “Marsala da bere”? Droga, sangue e fuoco…

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
11 Giugno 2016 08:53
Dove è finita la “Marsala da bere”? Droga, sangue e fuoco…

Potremmo riavvolgere la pellicola ripartendo da capo oppure dagli ultimi avvenimenti. Nell’uno o nell’altro senso ne uscirebbe un lungometraggio che racconta di una città che, seppur uscita da un imbarazzo politico amministrativo dopo due anni di commissariamento, vive una stagione molto difficile nella quale il problema sicurezza è emerso in tutta la sua durezza.

Avremmo molto da raccontare: morti ammazzati, perfino un degno rappresentante delle forze dell’ordine, numerosi arresti diversi sequestri di piantagioni di marijuana, incendi più o meno voluti, in centro ed in periferia, auto ed aree abusive colpite dalle fiamme appiccate da mani “troppo veloci”.

L’ultimo caso, vogliamo ripartire da questo, si è verificato l’altro pomeriggio all’incrocio fra via Turati e via Pellegrino, e riguarda un incendio, che non sarebbe collegato a quanto avvenuto in questi mesi, ad una Peugeot 208. L’incendio non sembrerebbe doloso ma le fiamme hanno destato una grande impressione ad una cittadinanza scossa da fatti a dir poco inquietanti.

Sono passati pochi giorni dall’11 maggio, giorno dell’inaugurazione del tanto atteso Monumento ai Mille (che molto ha fatto e fa discutere) e dell’inizio delle Celebrazioni Garibaldine quando Marsala era balzata agli onori delle cronache nazionali riportando alla memoria l’impresa epica delle 1000 giubbe rosse che guidate da Garibaldi, a partire da Marsala, conquistarono la Sicilia e la parte dell’Italia non ancora sotto il dominio Sabaudo.

La città è stata "sbalzata" ancora una volta nelle prime pagine nazionali l’1 giugno con l’uccisione del maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi, 53 anni, ucciso in contrada Ventrischi mentre era impegnato, con un collega, in un servizio di appostamento nei pressi di alcune serre di marijuana come diverse ne sono state scoperte nel territorio. Nelle vicinanze di una di esse è stato trovato un uomo morto, un altro ferito perché un presunto componente di una banda atta a rubare marijuana in queste serre scatenando una vera e propria guerra con i proprietari muniti di “vigilantes”; probabilmente in queste circostanze ha trovato la morte il maresciallo Mirarchi che stava indagando quella sera in borghese.

Così nella giornata del 4 giugno Marsala, tutta, e non solo ha pianto questo servitore dello Stato con la celebrazione del funerale nella Chiesa Madre che ha visto la presenza di molti rappresentati istituzionali e dei massimi vertici dell’Arma. Contestualmente è iniziata una caccia all’uomo, non solo per assicurare alla giustizia l’assassino di Mirarchi ma per sgominare una presenza criminale nel territorio che opera soprattutto nella coltivazione e commercio di stupefacenti.

Una guerra è in corso, il sindaco Alberto Di Girolamo ha pure chiesto un maggiore numero di militari. Nel frattempo il clima che si respira in Città è surreale, la Cittadinanza è abbastanza scossa ed il clima politico amministrativo non è dei migliori per affrontare la situazione. Dove è finita la “Marsala da bere”?

Francesco Mezzapelle

11-06-2016 10,30

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