Martedì sera, in un colloquio informale con un giornalista, il presidente del Consiglio comunale, Enzo Sturiano, alla domanda sugli ultimi sviluppi sulla “telenovela” politica che a Marsala tiene banco ormai da oltre un mese, rispondeva: “Giovedì mi dimetto, ma faccio una conferenza stampa in cui dirò come stanno le cose!”.
Facendo chiaramente intendere che sarebbero state dichiarazioni di fuoco. La conferenza stampa c’è stata, le dichiarazioni di fuoco pure, ma le dimissioni no. Mettendo ancora più in difficoltà il neo sindaco Alberto Di Girolamo, al quale, in questa fase, è certamente mancato il piglio decisionista. Il primo cittadino, infatti, dopo l’elezione di Sturiano a presidente del Consiglio comunale (3 luglio scorso), si attendeva che il “pupillo” di Paolo Ruggirello si dimettesse subito da assessore. In tal modo, Di Girolamo avrebbe potuto subito nominarne un altro e distribuire le deleghe.
E invece ciò non è avvenuto. Sturiano, infatti, ha continuato a pretendere il rispetto di quelli che sarebbero stati gli “accordi presi a Palermo” prima delle elezioni. Accordi che prevedevano, secondo quanto affermato da Sturiano, un assessore in rappresentanza di ogni lista della coalizione che ha sostenuto Di Girolamo. E dunque una poltrona anche per gli ex Articolo 4, confluiti nella lista Democratici per Marsala. A siglare l’intesa, oltre a Di Girolamo, Sturiano e Ruggirello, anche il deputato regionale Antonella Milazzo e i segretari regionale e provinciale del Pd.
A detta, però, di Antonio Vinci, che ambiva alla carica di presidente del Consiglio comunale, il Pd marsalese è stato tenuto all’oscuro di questo accordo. “Non ho preso accordi con nessuno” ha, però, più volte affermato il neo sindaco. Grande imbarazzo e inevitabile tensione, dunque, in seno alla coalizione che ha vinto le elezioni. Un braccio di ferro, quello tra Di Girolamo e Sturiano, che vede vincitore, di fatto, il secondo. Il sindaco, infatti, pur potendo revocare al presidente del Consiglio comunale la nomina ad assessore, non è riuscito a prendere alcuna decisione.
Ne è venuta fuori, dunque, l’immagine di un primo cittadino troppo timoroso e indeciso. Troppa, evidentemente, la paura di perdere, in Consiglio, l’appoggio dei tre consiglieri di Democratici per Marsala. Eppure, in questa fase, tale mossa, pur potendolo indebolire sul piano dei numeri, lo avrebbe senz’altro reso più forte di fronte all’opinione pubblica.
Francesco Mezzapelle
08/08/2015
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