La decennale questione delle case popolari di via Mazara. Per i lavori i Sindacati chiedono manodopera locale

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
06 Febbraio 2016 10:32
La decennale questione delle case popolari di via Mazara. Per i lavori i Sindacati chiedono manodopera locale

Finalmente fra pochi giorni partiranno i lavori di demolizione e costruzione delle palazzine fatte sgomberare nel luglio del 2009 per pericolo di crollo; le 24 famiglie costrette a liberare gli appartamenti hanno vissuto dal 2009 in altri luoghi grazie ad un contributo del Comune.

La questione delle case popolari di via Mazara è lunga decenni. Essa inizia nel 1957 quando il Comune di Marsala cedette l'area all'Unrra-Casas e al Ministero dei Lavori pubblici per la costruzione di alloggi, quattro palazzine, mai completate per il fallimento dell'impresa che vinse allora l'appalto. Nel 1977 il Comune requisì le palazzine per assegnarle a famiglie bisognose. Infine la proprietà degli immobili fu acquisita dall'Istituto Autonomo Case popolare.

Fu l’Amministrazione del sindaco Renzo Carini nel 2011 a veder finanziato il progetto, presentato dal Comune di Marsala, per la demolizione e ricostruzione delle Case popolari di via Mazara: 5 milioni di euro per ridare una casa degna di questo nome a quei cittadini marsalesi. Vi è stato un tortuoso iter burocratico: c'è voluta la nomina di un Commissario ad acta perché si potesse avviare la procedura di intervento. Dei 5 milioni necessari per i lavori il Comune ha contribuito per un milione, gli altri quattro milioni sono stati finanziati dall’Assessorato regionale delle Infrastrutture, della Mobilità e dei Trasporti.

Nel frattempo, il Comune dal 2009 ha inserito nel bilancio comunale una quota (complessiva 45 mila euro l’anno) per consentire un alloggio alle famiglie sgomberate e ciò in assenza di alcun tipo di azione da parte dell'Istituto Autonomo Case Popolari.

Tortuoso anche l’iter burocratico per l’affidamento della gara di appalto per i lavori: la gara espletata dagli uffici dell’Urega di Trapani vide l’aggiudicazione da parte dell’impresa di costruzioni geom. Alfredo Laudani di S. Gregorio di Catania (CT) che offrì un ribasso pari al 33,8977%. Tortuoso anche l’iter per l'individuazione della ditta (sarà la Geral Srl di Marsala) per lo smaltimento del materiale di risulta. Si realizzeranno 29 appartamenti, 5 in più degli attuali, il termine fissato per la durata dei lavori è di circa due anni. Finalmente partiranno i lavori, probabilmente il 9 febbraio.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil sono intervenuti sollecitando l'applicazione del protocollo di intesa sottoscritto con il Comune di Marsala per l'impiego di manodopera locale. In un recente incontro con il sindaco Alberto Di Girolamo e l'assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Accardi, i rappresentanti sindacali hanno chiesto che gli operai locali vengano impiegati nei lavori. "Dopo una fase iniziale in cui si procederà alle demolizioni - hanno dichiarato congiuntamente Enzo Palmeri (segretario generale Fillea Cgil), Piero Genco (segretario camera comunale Cgil Marsala), Francesco Danese (segretario territoriale Filca Cisl Palermo-Trapani), Antonio Chirco (responsabile Cisl Marsala), Giuseppe Tumbarello (segretario generale Feneal Uil) e Sergio Buscaino (segretario territoriale Feneal Uil)- si potrebbe iniziare a rendere operativo il protocollo.

Siamo soddisfatti della disponibilità mostrata dall'amministrazione comunale marsalese, che ha in tal senso sollecitato la ditta incaricata dei lavori. Ci auguriamo che con il coinvolgimento e la buona volontà di tutti si possa fare sempre di più per lo sviluppo del territorio e la crescita dell'occupazione".

Francesco Mezzapelle

06-02-2016

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