Tornano i weekend con le le "Vie dei Tesori" a Marsala. la Città è alla sua quinta edizione: stavolta il visitatore si perderà tra mosaici, necropoli e ipogei, un affascinante percorso nei siti del parco archeologico Lilibeo, assistendo anche al lavoro degli archeologi; e aprirà le sue cantine, comprese le possenti “torri vinarie” alte 30 metri. Il programma è stato presentato questa mattina alle 9.30 al Parco archeologico Lilibeo (lungomare Boeo). l'anno scorso Marsala aveva aperto le sue cantine e scommesso sulle esperienze, mettendo insieme 3.318 presenze. Numeri entusiasmanti che hanno trainato anche i programmi di quest’anno: la nuova edizione delle Vie dei Tesori si aprirà sabato 16 settembre e proseguirà, sempre sabato e domenica, fino all’1 ottobre. “Marsala possiede risorse culturali e archeologiche importanti e Le Vie dei Tesori sono un modo per accedere anche a luoghi solitamente non accessibili – spiega l’assessore ai Beni Culturali di Marsala, Ignazio Bilardello -.
Saranno uno stimolo per noi a lavorare affinché si possano vivere tutto l’anno”. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani. “Un festival che è nato fuori dai salotti e dai luoghi della cultura istituzionali; che ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti – spiegano Laura Anello e Marcello Barbaro rispettivamente presidente e vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori -, per costruire un ecosistema culturale trasversale”.
Un festival che costruisce reti: nel Trapanese, come nelle altre città, con Unicredit come main sponsor (“Le Vie dei Tesori hanno saputo creare un dialogo con una realtà come UniCredit che è da sempre al fianco di chi investe sul territorio. È un festival rigeneratore di cultura, smart e facile per tutti” come hanno sottolineato nei diversi incontri, Jlenia Pasta, responsabile Area retail Trapani, Gaspare Marrone, direttore di mercato di Marsala, e Caterina Fratello, direttore di mercato di Mazara del Vallo), il festival ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari.
Un progetto che tutto l’anno lavora per generare valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le città in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di titolarità dei luoghi del patrimonio. Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.
LE VIE DEI TESORI A MARSALA. La città scopre il suo cuore più antico, entra di soppiatto tra necropoli e arcosoli, ma è anche pronta a riaprire le sue cantine vinicole. E, sorpresa, aggiunge anche due possenti “torri vinarie” alte 30 metri da dove si avrà un panorama spettacolare; e dove l’ultima domenica del festival, si potrà gustare un aperitivo al tramonto. Marsala è alla sua quinta partecipazione al Festival, sempre con il supporto logistico di Nonovento che sin dall’inizio è stata al fianco delle Vie dei Tesori.
Dalla collaborazione con il parco archeologico di Lilibeo diretto da Anna Occhipinti , nasce un percorso nel percorso, si visiteranno infatti cinque siti di pertinenza del Parco. Si tratta del complesso monumentale di Santa Maria della Grotta, prima necropoli punica, poi romana, poi sepoltura dei primi cristiani e testimonianza della presenza dei monaci basiliani; quindi i resti di una casa lilibetana del periodo romano imperiale con splendidi mosaici (vedi foto di copertina); la chiesa di san Giovanni con l’antro della Sibilla a cui si rivolgevano le donne che volevano giustizia; lo splendido ipogeo di Crispia Salvia, il più importante monumento della necropoli Lilibeo, ricchissimo e meravigliosamente affrescato; e infine le Latomie dei Niccolini, usate come cimitero della prima comunità cristiana di Lilibeo.
- “Sono luoghi di pertinenza del Parco ma distanti dai percorsi di visita abituali – spiega la direttrice Anna Occhipinti – cinque siti interessantissimi, e due oggetto di cantiere di recupero con gli archeologi al lavoro: al complesso di Santa Maria della Grotte, Maria Luisa Saladino ed Emma Vitale con i dottorandi, stanno gli affreschi, in vista di un restauro che sarà altamente tecnologico. Alle Latomie invece un archeologo e una restauratrice si stanno occupando di mettere in sicurezza il mosaico del pavimento del cubicolo sud, che per metà ha ceduto.
È un restauro è finanziato con il 2x1000 dagli Amici del Parco Lilibeo”.
A Marsala si visiteranno anche la chiesa di San Pietro e Paolo (soltanto due anni fa è stata riaperta al culto) che nasce come chiesa del convento delle suore Oblate Benedettine che accoglievano le fanciulle facoltose; gli stucchi barocchi della chiesa di Santo Stefano, con il suo camminamento segreto, e la grotta di santa Venera su cui nacque la chiesa della Madonna delle Grazie in seguito ad un miracolo; ritorna anche l’ottocentesco teatro Eliodoro Sollima, nato dal sogno di don Leopoldo Fedele ma poi difeso a spada tratta dal popolo. Infine, la vista dalla terrazza di palazzo VII aprile.
Passeggiate ce ne sono due, imperdibili: una avrà un Virgilio d’eccezione come Piero Gallo, pronipote di Abele Damiani, maggiore dei Garibaldini: con lui si riannoderanno le fila dell’epopea dei Mille. Sarà invece Enrico Caruso già direttore del parco archeologico Lilibeo, a guidare nella Marsala della dominazione spagnola, per scoprire l’evoluzione dell’impianto urbano.
Ma Le Vie dei Tesori a Marsala è soprattutto legata ai cinque sensi, e si potrà partecipare a esperienze inattese: si accede per esempio al famoso campanile del Carmine e vi sembrerà di oscillare mentre salirete i gradini della scala elicoidale; allo Stagnone si volerà a bordo di un Piper ma si potrà anche andare in barca a vela con Laura Linares; si potrà fare yoga tra i monumenti con Ashtanga Shala; si visiterà Baglio Biesina dove il tempo è immobile tra masserizie, arredi, tini d’epoca; mentre a Mozia vi attenderanno gli archeologi della Sapienza, della Fondazione Whitaker e dell’Università di Palermo per dvisite tematiche alla scoperta dell’isola dalle mille sfaccettature. E se volete fare un salto all’indietro nel tempo, sedetevi accanto a una delle ricamatrici di Percorsi di filo e osservatela lavorare: con il vostro minikit da ricamo potrete imitarla.
Viaggio nelle cantine. Sono cinque le cantine che apriranno le porte per visite e degustazioni: si seguirà il viaggio del Marsala dalle vigne alle botti alle navi “vinaccere”, ai vini di ultimissima generazione, spesso passati di padre in figlio. Partecipano le Cantine Pellegrino che hanno messo a disposizione i loro inesauribili archivi di famiglia; le Cantine Florio affacciate sul mare; le Cantine Bianchi nell’antico baglio Woodhouse, specializzate in liquori e distillati; alla Curatolo-Arini di parleranno di Vito e del suo sogni di produrre vini del territorio; le Cantine Baglio Oro dove vi racconteranno della passione di don Pino e del suo amore per la terra. E c’è anche un programma kids, per i più piccini: che potranno partecipare ad una caccia al tesoro dei libri nel centro storico, costruire e far volare gli aquiloni, o creare un terrarium, un piccolo ecosistema da custodire come un tesoro.
A cura della Libreria Il Circoletto.
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