Marsala, il 34enne Ben Sada impiccato omicida dei mazaresi Cannavo e Decina? E se vi fosse anche un mandante? Interrogativi sulla vicenda

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
09 Agosto 2016 08:39
Marsala, il 34enne Ben Sada impiccato omicida dei mazaresi Cannavo e Decina? E se vi fosse anche un mandante? Interrogativi sulla vicenda

Avrebbe agito da solo o per conto di un mandante per regolare i conti con Angelo Cannavo che non aveva rispettato i patti in merito alla vendita di alcune partite di droga? Chissà forse soldi mai restituiti a chi aveva fornito droga per smerciarla sul mercato mazarese?

Sarebbero questi alcuni interrogativi a seguito del ritrovamento da parte degli investigatori, gli uomini del Commissariato di Polizia di Mazara del Vallo, ieri pomeriggio del 34enne tunisino Ouajidi Ben Sada impiccato nella sua casa di via Pupo in contrada Pispisia a nord del centro di Marsala.

Sul luogo del suicidio sono intervenuti la Polizia di Mazara del Vallo (e non quella di Marsala) e il magistrato Giulia d’Alessandro che coordina l’indagine sul duplice omicidio avvenuto nel pomeriggio del 5 agosto nel quartiere periferico di Mazara Due quando sono stati trovati sgozzati a pian terreno della palazzina dove vivevano, la 25/A di via Armida Borelli (foto copertina del luogo quando ritrovati i loro corpi), i due giovani conviventi Angelo Cannavo di 28 anni e Rida Decina di 25 anni.  Sono stati uccisi selvaggiamente entrambi con una grossa arma da taglio, probabilmente lo stesso machete rinvenuto dalla Polizia nella casa di Ben Sada che avrebbe deciso di farla finita dopo sentito il fiato degli investigatori addosso.

E' da escludere l'impiccagione del tunisino  da parte di un presunto mandante del duplice omicidio di Mazara Due, forse anche lui presente all’efferato duplice omicidio di Mazara Due?

“Al momento non possiamo dire nulla – ha detto il pm D’Alessandro all’Ansa ieri pomeriggio mentre era davanti all’edificio (uno vecchio stabile a due elevazioni) dove è stato trovato il cadavere del tunisino, che da un paio di giorni pare fosse ricercato dalla polizia – prima di rilasciare dichiarazioni dobbiamo stabilire cosa è realmente accaduto”.

E le due lettere “E” ed “R” scritte sul muro con il suo sangue da Rita Decina mentre stava per morire sul pianerottolo? Forse voleva scrivere "Ben"? Allora verrebbe confermata l’ipotesi che la coppia conosceva il loro omicida e d’altronde a lui era intestata la scheda sim dati di un tablet trovato a casa di Cannavo e Decina i cui funerali saranno celebrati, quando i loro corpi dissequestrati dalle autorità, nella chiesa Sant’Antonio di Padova, nel quartiere Mazara Due, quartiere dove abitavano i due giovani uccisi.

Francesco Mezzapelle

09-08-2016 10,30

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