Marsala, violenza sessuale su minore. Chiesti 10 anni di carcere per ex direttrice e bidello dell’Istituto Rubino

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
04 Febbraio 2015 15:52
Marsala, violenza sessuale su minore. Chiesti 10 anni di carcere per ex direttrice e bidello dell’Istituto Rubino

Il pubblico ministero Sabrina Carmazzi ha chiesto una condanna a 10 anni di reclusione per Giuseppa Signorelli (50 anni) e Vincenzo Galfano (48 anni),

accusati di “violenza sessuale continuata e aggravata in danno di una minorenne”. Questo è quanto emerso nel processo a carico dei due che all’epoca erano rispettivamente direttrice e bidello dell’istituto assistenziale Rubino che si trova nell’omonima via, a Marsala. “La minore era semplicemente un oggetto sessuale nelle mani di questi due soggetti”- questo quanto dichiarato dal pm Carmazzi che ha pronunciato la sua requisitoria innanzi al collegio presieduto da giudice Sergio Gulotta (a latere Iole Moricca e Tommaso Pierini).

Una storia agghiacciante quella di una ragazza di Marsala violentata per quattro anni da chi avrebbe dovuto aiutarla, la direttrice ed il bidello dell'Istituto Rubino, un centro per minori difficili, al quale il Tribunale di minori di Palermo l'aveva indirizzata. Ma alle condizioni di grave degrado morale a cui i giudici avevano cercato di sottrarla proprio mandandola al dopo-scuola specializzato si è aggiunto il trauma degli abusi. Durati fino a quando la vittima ha deciso di confidarsi con il compagno della madre che ha raccontato tutto ai servizi sociali. Un gesto che ha consentito alla ragazzina -ora maggiorenne- di ricominciare a vivere.

Per la direttrice dell'istituto, Giuseppa Signorelli, 50 anni, e per il bidello, Vincenzo Galfano, 48, entrambi sposati e con figli, nell’ottobre 2012 erano scattate le manette. L'accusa era di violenza sessuale di gruppo aggravata ai danni di una minorenne. Un istituto in cui si respirava un clima morboso, dissero allora gli inquirenti che, pur non avendo ancora scoperto altri casi di abusi, poterono ricostruire, grazie alle testimonianze degli studenti, un contesto molto particolare. Alla preside e al bidello il gip concesse i domiciliari ritenendo che, essendo trascorsi tre anni dai fatti denunciati le esigenze cautelari fossero affievolite.

La cronaca dei fatti. Quando la storia è cominciata la vittima aveva soltanto 14 anni, ma un'esperienza di vita già profondamente segnata da una drammatica situazione familiare. Cresciuta senza sapere chi fosse il padre e con gravi problemi di rapporti con la madre, la ragazzina ha preso a frequentare il dopo-scuola. Le molestie avrebbero avuto inizio subito - Si sarebbero consumate nella stanza della preside dove la adolescente veniva stuprata. Abusi a cui avrebbe partecipato il bidello, raccontati agli investigatori dalla giovane sentita con l'aiuto di un pool di psicologi.

Per gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto di Marsala Dino Petralia, la vittima sarebbe totalmente attendibile. "Sono sconvolto –commentò il commissario straordinario dell'Istituto Rubino, Rosario Asta- ho appreso la notizia dai giornalisti. Ci costituiremo parte civile". L’allora sindaco di Marsala, Giulia Adamo, preannunciò che il Comune si sarebbe costituito parte civile nel giudizio ai due indagati.

Francesco Mezzapelle

04-02-2015 16,30

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