Mazara, covid19, medico dell’USCA aggredito verbalmente (non è la prima volta). Servizio potenziato

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
26 Novembre 2020 08:45
Mazara, covid19, medico dell’USCA aggredito verbalmente (non è la prima volta). Servizio potenziato

Siamo venuti a conoscenza di un grave episodio avvenuto ai danni di un medico impegnato nel servizio USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) territoriale, quella del  Distretto Socio-sanitario D53 che copre i comuni di Mazara del Vallo, Salemi, Vita e Gibellina, che si occupa delle cure a domicilio per pazienti covid-19 (dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati) e di effettuare tamponi molecolari ai cittadini che hanno terminato la quarantena perché risultati positivi o in via precauzionale (a seguito contatto con un positivo).

Domenica scorsa presso il piazzale interno dell’ex area di emergenza-urgenza di via Livorno, dove ha sede proprio l’unità territoriale USCA (vedi foto copertina), un cittadino mazarese, di circa 50 anni, dopo aver fatto il tampone molecolare avrebbe inveito nei confronti di uno dei giovani medici impegnati nel servizio al fine di avere certezza sui tempi dell’esito del tampone post quarantena. Nonostante il medico spiegasse che i tempi di attesa si aggiravano sulle 24 ore e che ad ogni modo bisognava aspettare l’invio del risultato da parte dell’Istituto Zooprofilattico (IZS “A.Mirri”) di Palermo, il cittadino ha continuato a chiedere la garanzia sui tempi esatti scatenandosi in una aggressione verbale; il cittadino è stato segnalato alla locale Compagnia dei carabinieri.

Quanto accaduto, a quanto pare non si tratta di un caso isolato, è certamente da condannare; ai medici dell’USCA in considerazione del loro impegno con turni massacranti va tutta la nostra solidarietà. Questi episodi rappresentano la cartina tornasole di un nervosismo collettivo di fronte all’emergenza covid-19 ed in particolare in merito alla questione dei tamponi post quarantena che abbiamo affrontato qualche giorno fa raccogliendo alcune testimonianze di cittadini che dopo aver terminato la quarantena sono stati costretti a rimanere a casa a causa dei tempi di attesa per fare il tampone molecolare che potesse loro attestare la negatività al covid-19 e quindi la possibilità di tornare al lavoro, alla vita normale.

Avevamo indicato la causa di tale problematica nel sottodimensionamento della squadra USCA, nonostante nelle ultime settimane il numero dei positivi fosse cresciuto in maniera esponenziale, e nel mancato intervento dell’ASP, quella di Trapani nel nostro caso, nel potenziare il personale in servizio nelle diverse USCA distrettuali; in quella del Distretto D53 sono state impegnate soltanto due/tre unità (fra i quali un solo medico) dotate di un solo mezzo. Pertanto ne avevamo sollecitato il potenziamento che proprio ieri è stato annunciato dall’ASP di Trapani con il raddoppio del personale sanitario in servizio presso le Usca distrettuali sul territorio; A Mazara del Vallo sarebbero operativi sette medici e sei infermieri.

Inoltre abbiamo ricevuto rassicurazioni in merito alla drastica riduzione ai tempi per l’effettuazione dei tamponi antigenici (molecolari) post-quarantena anche grazie alla disponibilità dell’area portuale, escluso i weekend nei quali effettuato la screening dei tamponi rapidi. Un'altra nostra sollecitazione, avvenuta sempre nello stesso articolo di qualche giorno fa (a seguito di un caso di grave caso avvenuto nelle ore precedenti), sarebbe stata accolta e cioè l’invio in città di una nuova autoambulanza del 118 disponibile per altri interventi.

Le due in dotazione sono state impegnate nell’emergenza covid che –ribadiamo- non dovrebbe però penalizzare l’emergenza urgenza territoriale. Torniamo a ripetere: il 118 non dovrebbe essere impegnato anche per i trasferimenti covid non urgenti. Inoltre urge il  potenziamento dei centri di sanificazione in provincia, attualmente un solo punto per tutte le postazioni del trapanese e ciò significa che dopo l'espletamento del servizio covid il mezzo del 118 è costretto a recarsi a Trapani per la sanificazione.

Francesco Mezzapelle

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