La speranza della stragrande maggioranza dei cittadini marsalesi è quella che il sindaco Giulia Adamo si dimetta magari preceduta anche dalle dimissioni dell'attuale vice sindaco Antonio Vinci e degli altri assessori; l'ha fatto Eleonora Lo Curto cogliendo l'opportunità politica di non lasciarsi invischiare dalle sabbie mobili che stanno facendo sprofondare sempre più, ogni ora che passa, la Giunta nel baratro dell'impopolarità.
Il Direttivo marsalese del Pd ha capito la situazione ed ha deliberato, quasi all'unanimità, "il ritiro della propria delegazione presente in giunta, assessori Vinci e Genna e chiede –così si legge in una nota di poche ore fa- le dimissioni del sindaco e degli altri assessori, per andare a votare al più presto e dare alla città un'amministrazione legittimata dal voto popolare, che possa affrontare, libera da pensieri di processi, i problemi che affliggono i cittadini, con trasparenza e rispetto delle persone e delle Istituzioni".
Interessante la premessa che si legge nella stessa nota, da un lato chiarisce la posizione ma dall'altro alimenta interrogativi sul perché lo stesso Partito non abbia "staccato la spina" alla Giunta Adamo nei mesi scorsi invece che aspettare il provvedimento di sospensione per 18 mesi del Sindaco da parte del Prefetto Leopoldo Falco a seguito della condanna dell'Adamo a 2 anni e 10 mesi per concussione.
"Negli ultimi mesi –scrive Il Coordinamento del circolo di Marsala, riunitosi nella serata del 21 luglio alla presenza del segretario provinciale Marco Campagna- non c'è stato alcun rapporto di collaborazione fra l'Amministrazione Comunale e il Partito Democratico. Il sindaco Giulia Adamo ha sempre deciso senza mai consultare il partito, lamentandosi anche quando, nell'interesse dei cittadini, i consiglieri del PD insieme ad altri consiglieri e con l'avallo del segretario, hanno modificato il bilancio 2013 ed il programma delle opere triennali.
Ha cercato anche di ostacolare le iniziative del partito, vedi la discussione sul porto. Valutato ciò e considerata la condanna a 2 anni e 10 mesi per il reato di concussione con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, e la conseguente sospensione dalla carica di sindaco per diciotto mesi ai sensi della cd Legge Severino; considerato altresì che la stessa, nonostante la sospensione ha assunto importanti decisioni senza consultare il Partito di Marsala, dichiarando oltretutto "che non si fida del PD.
Riteniamo pertanto che sia venuta meno la condivisione delle scelte politiche di questa maggioranza".
Pertanto ci chiediamo: il continuare in questi mesi da parte del Pd a sostenere anche in maniera indiretta la Giunta Adamo nonostante le "incomprensioni" è stato dettato da ragioni di mero opportunismo politico? Oppure si è evitato uno scontro tutto interno al Pd marsalese visto che già alcuni mesi fa durante una crisi politico-amministrativa gli assessori in quota al Pd avevano continuato ad occupare il loro posto in Giunta?
Altra domanda: come può il vice sindaco Vinci (vedi foto 1 con Giulia Adamo) accettare di rimanere al suo posto anche se ha ricevuto da Giulia Adamo lo "schiaffo politico" di vedersi sostituire da Benny Musillami nel ruolo di vice sindaco (atto poi dichiarato nullo dal Prefetto).
In molti auspicano una "uscita d'orgoglio" da parte di Vinci, ma anche dell'altro assessore in quota Pd, Antonella Genna, che potrebbero in caso contrario essere attaccati, oltre che essere cacciati dal Pd (almeno da quanto dichiarato dal segretario Alberto Di Girolamo), di voler rimanere attaccati alla poltrona determinando però anche la loro lenta fine politica.
Forse Vinci prende tempo aspettando le dimissioni di Giulia Adamo? Nel frattempo sta provando il gusto di essere il primo cittadino e come sindaco facente funzioni ha incontrato stamani, nella sala riunioni del palazzo Municipale, i rappresentanti sindacali della Uil, Cgil e Cisl – Funzione Pubblica, Osvaldo Angileri, Enzo Milazzo e Rosario Genco; nonché tanti dipendenti comunali (vedi foto 2).
L'incontro ha fatto seguito a una precedente assemblea dei dipendenti nel quale i sindacalisti hanno lamentato la situazione incerta del precari, la distribuzione del salario accessorio ai dipendenti comunali, la mancata risposta del Consiglio comunale cui sono state indirizzate diverse richieste d'incontro; la non indizione dei concorsi; nonché la mancanza di un democratico confronto fra sindacati e amministrazione.
Alle richieste dei Sindacalisti e dei dipendenti ha risposto il vice sindaco Antonio Vinci, che attualmente svolge le funzioni di primo cittadino. "Ho ritenuto opportuno e doveroso incontrare sindacati e dipendenti malgrado non so quale evoluzione avrà questa delicatissima situazione politica – sottolinea Antonio Vinci- Le rivendicazioni dei sindacalisti e dei dipendenti sono giuste e legittime. Peraltro nessuno può negare che i contrattisti a tempo determinato sono divenuti con il passare degli anni indispensabili per garantire la piena funzionalità di diversi uffici pubblici. Da parte mia – conclude Vinci – se dovessi rimanere alla guida della Città farò in modo di confrontarmi periodicamente con i sindacati e gli uffici preposti per trovare le giuste soluzioni ai problemi che travagliano i comunali".
Sempre i sindacati – nel ritenersi soddisfatti della disponibilità del vice sindaco a incontrarsi con loro- hanno programmato per i prossimi giorni altre iniziative sia per essere ascoltati, magari in una seduta aperta, dal Consiglio comunale che – a prescindere da qualsiasi decisione che caratterizza la Giunta – rimarrà in carica fino alla prossima tornata elettorale; sia con i vertici comunali per un'equa distribuzione del salario accessorio (straordinario, premio incentivante, reperibilità, ecc.) per l'anno in corso".
Francesco Mezzapelle
22-07-2014 19,00
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