Porto di Trapani. Fazio (Gruppo Misto) presenta una interpellanza al Presidente della Regione perché esprima parere negativo all’ipotesi di accorpamento nella autorità portuale di Palermo

Redazione Prima Pagina Marsala
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29 Gennaio 2016 11:03
Porto di Trapani. Fazio (Gruppo Misto) presenta una interpellanza al Presidente della Regione perché esprima parere negativo all’ipotesi di accorpamento nella autorità portuale di Palermo

Il capogruppo del Gruppo Misto all'ARS, Girolamo Fazio, è firmatario di una interpellanza parlamentare perché il presidente della Regione, Rosario Crocetta, esprima un parere negativo all'accorpamento del porto di Trapani nella l'Autorità Portuale di Sistema del Mare di Sicilia occidentale che fa capo al porto di Palermo.

Si tratta di una determinazione normativa contenuta nel decreto legislativo di riforma della legge 84/94 sui porti che è stato varato il 20 gennaio scorso dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione e del Ministero per le infrastrutture.

Fazio, riprendendo, istanze e documenti che sono giunti dalle forze sociali ed economiche contrarie alla subordinazione della operatività del porto di Trapani ad interessi economici estranei al territorio trapanese, invita il Governo Regionale a tutelare gli interessi del Porto e della città di Trapani presso il Governo nazionale «perché il porto di Trapani sia escluso dalle indicazioni contenute nel decreto delegato e perché sia dato un nuovo ordinamento ai porti classificati di interesse nazionale (qual è quello di Trapani)».

Fazio ritiene si possa ancora intervenire e nell'atto ispettivo rileva che «il Governo, secondo consolidata prassi, benché ciò non sia espressamente previsto dalla Costituzione, prima di approvare definitivamente un decreto delegato, ne sottopone lo schema alle Commissioni parlamentari competenti sulla materia, e ne accoglie eventualmente i pareri e le osservazioni». Infatti il deputato trapanese chiede al Presidente della Regione di «sostenere tutte le iniziative politiche conseguenti, anche presso le Commissioni parlamentari competenti sulla materia perché tra i pareri e le osservazioni siano poste le questioni mosse dagli operatori portuali ed economici nell'interesse generale della città di Trapani, ed affinché il porto del capoluogo mantenga la sua autonomia gestionale dalla Autorità Portuale di Palermo e rimanga affidato alle competenze della Capitaneria di porto di Trapani».

Infine il deputato trapanese chiede di sapere dal presidente della Regione «se lo schema del decreto legislativo che prevede l'accorpamento del porto di Trapani a quello di Palermo sia stato mai prefigurato ad uffici, organismi o rappresentanti politici della Regione Siciliana da parte del Ministero per le infrastrutture o del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione, direttamente o per tramite del Comitato per la Portualità e la Logistica».

di seguito il testo della interpellanza

INTERPELLANZA

N. 0000 - DECRETO LEGISLATIVO DI RIFORMA LEGGE 89/94 ED ACCORPAMENTO DEI PORTI DI PALERMO E TRAPANI NELLA AUTORITA' DI SISTEMA DEL MARE DI SICILIA OCCIDENTALE. RICHIESTA DI AUTONOMA GESTIONE DEL PORTO DI TRAPANI.

DESTINATARI:

Al Presidente della Regione, all’Assessore per le attività produttive, all’Assessore per l’economia, all’Assessore per le infrastrutture e la mobilità, premesso che:

TESTO

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, il 20 gennaio scorso ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo recante norme in materia di riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le autorità portuali di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84, in attuazione dell’articolo 8, comma 1, lettera f) della legge 7 agosto 2015, n. 124;

rilevato che il decreto provvede alla riorganizzazione amministrativa del sistema portuale italiano ove in luogo delle attuali 24 Autorità portuali, si istituiscono 15 Autorità di sistema portuale;

rilevato che secondo l'allegato tecnico del decreto legislativo predisposto dal Governo Renzi il porto di Trapani viene accorpato con quello di Palermo (e di Termini Imerese e di Porto Empedocle) in una unica Autorità Portuale di Sistema del Mare di Sicilia Occidentale;

rilevato che il modello di governance proposto esclude i rappresentanti degli enti locali trapanesi e degli operatori marittimi del territorio, prevedendo che a Trapani venga istituito solamente un ufficio distaccato dell'autorità di Palermo». ;

considerato che il porto di Trapani fu già sede di Autorità Portuale dal 2004 e fino al marzo del 2009 quando fu definitivamente soppressa con Decreto del Presidente della Repubblica per mancanza dei requisiti di legge (a causa della diminuzione del traffico merci);

considerato che ad oggi il porto di Trapani è gestito dal Ministero delle Infrastrutture per tramite i suoi organi periferici: a) Capitaneria di Porto di Trapani; b) Provveditorato Opere Pubbliche Ufficio del Genio Civile per le Opere marittime;

considerato che, ad esclusione della parentesi dell’Autorità Portuale, il porto di Trapani è stato sempre gestito dalla Capitaneria di Porto per gli aspetti demaniali e marittimi, e dal Genio Civile per gli aspetti infrastrutturali;

considerato che nel corso degli anni Capitaneria di Porto e Genio Civile sono riusciti a dare un impulso importante sia ai traffici portuali (traffico merci e crocieristico), sia all’ammodernamento infrastrutturale (realizzazione di nuove banchine), e quindi allo sviluppo dell’economia portuale;

considerato che il porto costituisce un enorme indotto economico per la città di Trapani ed i suoi operatori ed insieme agli enti sopra menzionati sta ritrovando oggi un clima di crescita e di ripresa occupazionale;

visto che è opinione degli operatori portuali trapanesi, delle associazioni di categoria imprenditoriali e degli organismi sindacali del capoluogo che con l'accorpamento a Palermo il porto e la Città di Trapani verrebbero penalizzati perché subordinati a scelte e interessi "altrui" ed estranei agli indirizzi ed orientamenti di politica gestionale che in atto muovono l'economia del porto trapanese;

visto che tale proposta di accorpamento trova contrari non soltanto gli addetti ai lavori ma l'intera città di Trapani, già privata dell’autorità portuale, ed in prospettiva, secondo quanto previsto dal decreto legislativo, privata della gestione in autonomia del suo porto; che già nel 2007 una gran folla di cittadini trapanesi scese in strada a manifestare contro la messa in liquidazione dell’Autorità Portuale; che la notizia del porto della città di Trapani asservito alla città di Palermo sta tornado a destare grande fermento;

visto che è opinione diffusa che la città di Trapani, la sua economia e gli operatori portuali siano stati pesantemente penalizzati con la revoca della Autorità Portuale e che, in conclusione la riforma dei porti, così come formulata, costituisca una imposizione ad un territorio, nello specifico quello trapanese, di progetti, idee e linee di sviluppo che appartengono ad altro territorio, nello specifico quello palermitano, modificando e forzando, in questo modo, la vocazione turistica e diportistica delle attività legate al Porto di Trapani;

visto che la Città di Trapani ed i trapanesi non chiedono la ricostituzione dell’Autorità Portuale ma che il senso comune ritiene opportuno e possibile, nell'ambito della riforma dei porti italiani che il Porto di Trapani rimanga alla gestione della Capitaneria di Porto;

rilevato che il Governo, secondo consolidata prassi, benché ciò non sia espressamente previsto dalla Costituzione, prima di approvare definitivamente un decreto delegato, ne sottopone lo schema alle Commissioni parlamentari competenti sulla materia, e ne accoglie eventualmente i pareri e le osservazioni;

per conoscere se lo schema del decreto legislativo che prevede l'accorpamento del porto di Trapani a quello di Palermo sia stato mai prefigurato ad uffici, organismi o rappresentanti politici della Regione Siciliana da parte del Ministero per le infrastrutture o del Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione, direttamente o per tramite del Comitato per la Portualità e la Logistica;

per conoscere se intenda intervenire, condividendo le considerazioni sopra esposte, esprimendo al Ministero delle Infrastrutture ed al Ministero per la semplificazione e la pubblica amministrazione, il parere negativo circa l'accorpamento del Porto di Trapani in una Autorità di Sistema Portuale sotto l'egida del Porto di Palermo e perché il porto di Trapani sia escluso dalle indicazioni contenute nel decreto delegato e perché sia dato un nuovo ordinamento ai porti classificati di interesse nazionale (qual è quello di Trapani);

per conoscere se non intenda sostenere tutte le iniziative politiche conseguenti, anche presso le Commissioni parlamentari competenti sulla materia perché tra i pareri e le osservazioni siano poste le questioni mosse dagli operatori portuali ed economici nell'interesse generale della città di Trapani, ed affinché il porto del capoluogo mantenga la sua autonomia gestionale dalla Autorità Portuale di Palermo e rimanga affidato alle competenze della Capitaneria di porto di Trapani, impedendo ogni iniziativa le cui finalità fossero in contrasto con quanto sopra.

L’interpellante chiede lo svolgimento con urgenza.

Comunicato stampa

29/01/2016

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