Precarietà e salute mentale: il fronte aperto dei giornalisti freelance

Evento Assostampa: analisi dei rischi psicologici e strumenti di supporto per i professionisti dell'informazione

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
03 Giugno 2025 17:19
Precarietà e salute mentale: il fronte aperto dei giornalisti freelance

I disagi, psicologici e somatici, determinati dalla precarietà del lavoro giornalistico, tra incertezza della continuità lavorativa, mancanza di sicurezza economica e di gratificazione, sono stati alcuni dei temi affrontati nel corso dell’evento formativo, rivolto ai giornalisti, intitolato “Tra precariato e tabù: la salute mentale nel lavoro giornalistico. Il soccorso degli strumenti del welfare”, organizzato da Assostampa in collaborazione con l'Azienda sanitaria provinciale di Trapani.

All’incontro, svoltosi nella sede del sindacato dei giornalisti trapanesi, sono intervenuti Gaetano Vivona, direttore del Dipartimento Salute Mentale dell’Asp Trapani, Viviana Catania, psicologa del DSM, Vito Orlando, addetto stampa dell’Asp e segretario di Assostampa, Tiziana Tavella, coordinatrice della Commissione nazionale Lavoro autonomo della FNSI, e Roberto Ginex, presidente dell’INPGI, l'istituto di previdenza dei giornalisti. I lavori sono stati moderati dalla giornalista Ornella Fulco.

Partendo dai risultati di una ricerca del 2023, condotta su un campione di 558 giornalisti freelance da IrpiMedia, in collaborazione con FNSI e Casagit, è emerso un quadro piuttosto “critico” per la professione, che ha subito negli ultimi 15 anni importanti cambiamenti, legati anche all’avvento di internet e delle nuove tecnologie: licenziamenti, mancati rinnovi contrattuali, la scomparsa di tanti giornali cartacei, la nascita dei siti online senza regolamentazione e la conseguente creazione di un esercito di lavoratori autonomi, i cosiddetti giornalisti freelance.

"Questi precari dell’informazione - ha detto Orlando - avvertono non solo il peso dell’insicurezza lavorativa ma anche quello della solitudine, determinata dalla scomparsa delle redazioni giornalistiche, e una forte sensazione di inadeguatezza e di ansia, dovuta all'incertezza economica, ma anche ai ritmi frenetici che impongono di pubblicare un articolo più velocemente degli altri per ottenere un click in più". Quattro le macroaree del disagio e dello stress nei professionisti dell'informazione: fattori economici, ambiente di lavoro, pericoli e minacce e, in ultimo, discriminazioni e molestie.

“Anche il dover essere sempre 'sul pezzo' - ha spiegato Viviana Catania - genera stress che si manifesta, ad esempio, con disturbi del sonno, del comportamento alimentare e dell’umore. L’essere sempre 'connessi', anche se per motivi di lavoro, può inoltre determinare una dipendenza patologica, da internet e/o da smartphone”. Distinguendo tra l’ansia intesa come tensione positiva a fare qualcosa in più e l’ansia patologica, il dottor Vivona si è, invece, soffermato su alcuni disturbi psicosomatici quali tachicardia, senso di oppressione al torace, difficoltà di concentrazione, nodo alla gola.

Fino ad eventi estremi come gli attacchi di panico. Per Vivona “la precarietà del lavoro, l’impossibilità di progettare un futuro, il ritmo frenetico e la competitività possono determinare nel professionista la sindrome del burnout, una situazione di demotivazione e mancanza di entusiasmo, analoga a quella provata dai cosiddetti helping professions, come ad esempio i medici rianimatori”.Per i due dirigenti sanitari del DSM, ritornare a confrontarsi con i colleghi o ritagliarsi del tempo per fare qualcosa di piacevole e gratificante sono alcune delle soluzioni per allontanare ansia e stress.

L’occasione è stata utile, infine, per ricordare che l’Asp Trapani, in attuazione ad una disposizione di legge regionale, ha dato vita all’elenco provinciale degli psicologi delle cure primarie, a supporto dei soggetti più fragili o di chi sta vivendo un momento di fragilità.

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