Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:
Venerdì 16 maggio, Coldiretti Trapani organizza la “Busiata Day” presso il mercato di Campagna Amica a Marsala. Una serata di festa, con pasta, vino e cannoli, il tutto condito da musica dal vivo. Un tripudio di sapori tipici, sorrisi e promozione del territorio. Peccato che, mentre si preparano i piatti, si dimentichi che i produttori del territorio – quelli veri, che ogni giorno combattono contro crisi di mercato, cambiamenti climatici e indifferenza politica – restano senza voce e senza risposte.
Un anno la peronospora, un altro la siccità: per i viticoltori trapanesi sembra non esserci tregua. Dopo il disastro del 2023, con la perdita di gran parte del raccolto a causa della peronospora, è arrivata la siccità del 2024 a dare il colpo di grazia a un comparto già in agonia. Eppure, da Coldiretti, neanche una parola, neanche una proposta, neanche una mobilitazione. Solo busiate, vino e cannoli. La Coldiretti brinda e cucina, ma tace davanti al dramma della viticoltura trapanese, senza un piano di sostegno concreto, senza interventi strutturali, senza una vera presa di posizione.
In compenso, ci si consola con una forchettata di busiate. Un bel piatto, per carità. Ma chi lavora la terra non può più accontentarsi di eventi folkloristici e musica dal vivo, quando le vigne si seccano, i bilanci vanno in rosso, e le cantine sociali rischiano la chiusura. Mentre le organizzazioni agricole dovrebbero alzare la voce per ottenere aiuti urgenti, deroghe burocratiche, investimenti sulla rete irrigua e sostegno alla filiera, c’è chi pensa che un aperitivo basti a nutrire la speranza.
Non bastano le busiate, servono scelte. Serve coraggio. Serve visione. E finché la Coldiretti brinderà all’ombra del silenzio, noi continueremo a denunciare un modello che festeggia mentre il territorio muore di fame e di sete.