Profumo di elezioni e la “Crocetta & C.” vara una nuova legge per i precari. Dure critiche dei 5 Stelle e di Musumeci

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
30 Dicembre 2016 12:23
Profumo di elezioni e la “Crocetta & C.” vara una nuova legge per i precari. Dure critiche dei 5 Stelle e di Musumeci

Si comincia a respirare aria di campagna elettorale, il prossimo ottobre si voterà per le Regionali e forse un po’ prima anche per le Politiche. Allora la classe politica siciliana, ed in primis la maggioranza all’Ars che sostiene il Governo Crocetta, comincia a lavorare in prospettiva dell’appuntamento elettorale.

A “svegliarsi” è lo stesso Governatore Rosario Crocetta (foto n.1) il quale vorrebbe ricandidarsi per guidare della Regione per il quinquennio 2017-2022. Allora sotto con la “buona politica”, quella del fare, prima delle scadenze elettorali ovviamente… Referendum Docet.

Con 49 voti a favore, nessun voto contrario e 14 astenuti il Parlamento siciliano ha approvato nelle scorse ore il testo, composto da sette articoli, che apre la strada al percorso di stabilizzazione dei precari degli Enti Locali siciliani. La norma garantisce le proroghe dal primo gennaio e rinvia le stabilizzazioni al 2018 anche se il percorso non è così lineare come deputati di maggioranza e governo vorrebbero far credere.

Il via libera è giunto velocemente dopo che si è trovato l’accordo sul contestato articolo 3 del disegno di legge che di fatto lascia aperta la possibilità per Regioni e Comuni di fare nuove assunzioni con contratti di lavoro flessibile se tra il personale a tempo determinato o di lavoro subordinato non siano presenti figure professionali necessarie all’espletamento delle funzioni e dei servizi istituzionali. Una norma che rischia di creare clientelismo, che rischia di creare nuovo precariato. Nella legge regionale che proroga il lavoro dei precari degli enti locali siciliani e che dovrebbe portare alla loro stabilizzazione entro il 2018 (di fatto rinviandola) ci sono gravi rischi per gli stessi precari, uno su tutti il rischio che dopo questa proroga si vedano dichiarare i contratti nulli con il successivo licenziamento.

“Una legge vuota, a forte rischio impugnativa, che mira solo a prendere tempo, nella speranza che dal parlamento nazionale arrivi la ciambella di salvataggio con la legge proroghe e che comunque non risolve assolutamente il problema del precariato”. Ha così attaccato il gruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars. “La nuova legge sui precari viene spacciata come la panacea di tutti i mali, ma che in effetti è l’ennesima presa in giro per migliaia di lavoratori.

E’ un testo – dicono i deputati 5stelle – che presenta innumerevoli profili di incostituzionalità, che assicura solo la continuità lavorativa, ma che non stabilizza assolutamente nessuno, come i partiti vogliono far credere per ovvie ragioni elettorali. Non abbiamo voluto votare contro per rispetto di tanta gente che guardava a Sala d’Ercole con grandissime aspettative, ma non potevamo, però, avallare queste manovre da bassa e vecchia politica. Per questo ci siamo astenuti”.

Sergio Tancredi (in foto n.2), deputato mazarese del M5S all’Ars, già in Commissione aveva sollevato in 4 punti il rischio di illegittimità della nuova legge e quindi di impugnativa. Basterebbe un qualsiasi ricorso di un singolo cittadino che sente lesi i propri diritti per l’assegnazione di uno solo dei posti di lavoro dati a uno di questi precari per innescare il percorso giudiziario.

1) La materia non poteva essere legiferata dalla Regione in via autonoma. Per la copertura della spesa extra patto di stabilità occorreva la copertura di una norma nazionale che non è arrivata e questo è motivo di possibile impugnativa della legge da parte del Consiglio dei Ministri o, in alternativa, da parte della stessa Corte Costituzionale o organo legittimato.

2) proroghe solo parzialmente finalizzate. Con il primo gennaio si passa al regime della così detta ‘proroga finalizzata’ ovvero per prorogare i precari occorre che la proroga dei loro contratti sia finalizzata alla stabilizzazione. Nell’attuale norma la finalizzazione è generica e non legata alla reale disponibilità organica. Al contrario la legge prevede la stabilizzazione del personale per il quale esistono posti disponibili in pianta organica e di fatto rende ‘non finalizzate’ tutte le altre proroghe per le quali si parla di spostamento nella Resais. Di fatto una norma confusa che rischia di essere cassata.

3) Società partecipate. le norme che riguardano le stabilizzazioni nelle Partecipate aggirano sia le norme costituzionali che quelle di derivazione Europea. Di fatto scavalcano l’obbligo di concorso che se giustificato ‘in sanatoria’ per le amministrazioni pubbliche non può esserlo per società partecipate.

4) Fuoriuscita volontaria. La norma che prevede un incentivo pari a 5 anni di stipendi (o sussidio) per chi lascia a patto che sia al massimo a 7 anni dalla pensione non inserisce nel diritto una consistente platea di lavoratori LSU e LPU creando, di fatto, una differenza di trattamento.

“Trovo incredibile che si giochi così sulla pelle delle persone –ha dichiarato Sergio Tancredi– non si può prendere in giro la gente in questo modo. Il governo regionale ha fatto una legge ben conscio delle trappole che vi si nascondono. E’ un modo di procedere indegno. Questo tentativo , di fatto , rinvia di pochi mesi la perdita dei posti di lavoro ed il conseguente blocco degli enti locali. Complimenti a Crocetta e al Pd non in grado di dare indicazioni corrette al governo per una questione regionale gravissima”.

Ci va duro anche l’On. Nello Musumeci (in foto n.3), leader del movimento civico “diventeràbellissima”: “non fa onore alla buona politica la strumentalizzazione che il presidente della Regione Crocetta continua a praticare sulla pelle dei lavoratori precari, compresi gli sportellisti. Le promesse bugiarde delle ultime settimane ha sottolineato Musumeci- hanno alimentato solo aspettative e inesorabili delusioni in migliaia di famiglie.

Dal contratto semestrale che prevede l’utilizzo di 35 milioni di euro da inserire nel Bilancio di previsione agli altri 90 milioni per la proroga di ulteriori 18 mesi di lavoro; dalla scoperta che i 35 milioni sono somme residue già disponibili da impegnare entro il 31 dicembre alla approvazione del progetto di 85 milioni di euro dal Fondo sociale europeo per l’occupazione di tutti gli ex sportellisti siciliani per 18 mesi”.E Musumeci rincara la dose: “I precari si chiedono: dove sono finiti i 35 milioni promessi? Perché costringere i lavoratori ad aspettare ancora altri mesi, fino alla campagna elettorale, per vedersi restituita la dignità del lavoro? A cosa è servita la apposita norma votata alcuni mesi fa dal parlamento? Per quattro anni Crocetta ha agito da presidente-inutile, adesso agisce da presidente-candidato, con lo stesso cinismo, con la stessa spregiudicatezza.

Nell’assordante silenzio complice dei suoi alleati”.

Infine, si può ben dire che la tanto sognata "rivoluzione Crocettiana" finisce con l'impatanarsi in vechie pratiche di fare politica, altro che "buona politica"   

Francesco Mezzapelle

30-12-2016 13,00

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