Pronto soccorso dell’ospedale di Marsala: un possibile girone dell’inferno dantesco

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
09 Agosto 2015 07:41
Pronto soccorso dell’ospedale di Marsala: un possibile girone dell’inferno dantesco

Se il “sommo poeta” Dante Alighieri fosse vissuto ai giorni nostri e avesse avuto la sventura di far ingresso al Pronto soccorso dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, di sicuro ne avrebbe tratto spunto per vergare un altro canto dell’Inferno.

Pressoché quotidianamente, infatti, l’area di emergenza del nosocomio marsalese è una sorta di girone dantesco. Decine e decine di persone, tra ammalati e loro familiari, ammassate davanti alla “triage” in attesa che arrivi il loro turno. Ore e ore di attesa. In qualche caso, fino a sette o otto ore. In questi mesi, per di più, con un caldo… infernale!

E se si ha la fortuna di non stare malissimo, e quindi si ha codice bianco o verde, bisogna prima attendere che medico e infermieri finiscano di occuparsi di “codici rosso” (in pericolo di vita) e “codici giallo” (in condizioni molto gravi). Da anni, ciclicamente, da Capo Boeo si levano proteste e appelli all’indirizzo della direzione provinciale dell’Asp: “Occorrono più medici e infermieri!”. Sindaci, assessori, consiglieri comunali, qualche associazione di medici, hanno più volte raccolto e rilanciato le proteste dei marsalesi.

Scarsi, però, sono stati i risultati. Solo promesse. L’ultima lo scorso 18 luglio, quando il direttore generale dell’Asp di Trapani, Fabrizio De Nicola, tra le righe di un comunicato stampa, ha assicurato: “Garantiamo che saranno sempre presenti (al Pronto soccorso, ndr) due medici per turno, anche per quello notturno”. Per accorciare, insomma, i tempi di attesa. Ed invece non sempre è così. Ieri pomeriggio, secondo afoso sabato d’agosto, alle 17, uno dei due medici in servizio ha deciso che ormai era il momento di andare via.

Lasciando così l’unico collega “superstite” (il dottor Parrinello) a fronteggiare la marea umana che si accalcava davanti allo sportello del “triage”, nel corridoio e nelle sale medicazione. E per colmo di sventura ci si è messa pure la stampante di un computer a complicargli la vita. Stampante con cui redigere i referti dopo avere inserito al computer i dati relativi alle diagnosi delle persone visitate e che invece non ne voleva sapere di funzionare.

Con la conseguenza di fargli perdere tempo prezioso. Tempo che poteva e doveva essere dedicato alle visite di tanti pazienti sofferenti. Una stampante non funzionante, insomma, ha bloccato per un po’ di tempo l’area di emergenza dell’ospedale di Marsala. Sono sempre d’attualità, dunque, le parole di Gino Strada, che ripetutamente sottolinea come lo Stato spenda una montagna di denaro per spese militari (missioni in Afganistan, acquisto di aerei caccia americani difettosi, etc.) e tiri sempre più la cinghia sulla sanità pubblica, rischiando così anche di vanificare la professionalità di tanti medici e infermieri…

Francesco Mezzapelle

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza