Proteste per la chiusura delle sale operatorie all’ospedale “Paolo Borsellino”

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
12 Agosto 2015 09:37
Proteste per la chiusura delle sale operatorie all’ospedale “Paolo Borsellino”

Le sale operatorie dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala in estate chiudono i battenti. E’ già il secondo anno consecutivo che ciò accade. A sottolinearlo è anche il consigliere comunale d’opposizione Giuseppina Piccione (lista “Progettiamo Marsala”), che sulla questione interroga il sindaco Alberto Di Girolamo.

“I cittadini – scrive la Piccione – più volte hanno denunciato la mancanza di tale servizio durante i mesi estivi. La problematica reca un gravissimo danno alla tutela della salute dei residenti e non residenti (in quanto in questo periodo si evidenzia un aumento della popolazione per motivi turistici). La chiusura delle sale operatorie crea disagi al cittadino e al al Pronto soccorso, il quale deve affrontare le emergenze chiedendo agli ospedali presenti sui territori limitrofi la disponibilità ad accogliere pazienti perché impossibilitati ad intervenire urgentemente nella propria struttura”.

Al sindaco Di Girolamo, che conosce bene il mondo della sanità pubblica avendone fatto parte come medico, la Piccione ricorda, quindi, che la salute è un “diritto costituzionale” e che la mancanza di sale operatorie “mette in grave pericolo la vita dei concittadini e delle persone che si trovano qui a villeggiare”. Il “disservizio”, inoltre, provoca uno “stato di forte stress agli operatori dell’ospedale e in particolare ai medici del Pronto soccorso”. Si invoca, pertanto, una “soluzione tempestiva”.

Al primo cittadino si chiede, poi, quali “urgenti determinazioni sono state assunte” per la risoluzione del problema o come intende intervenire. La temporanea chiusura delle sale operatorie del “Paolo Borsellino” era stata comunicata dalla direzione provinciale dell’Asp in coda a un comunicato dello scorso 18 luglio. De Nicola parlò di circa un mese di chiusura per “lavori di adeguamento”, aggiungendo che in alternativa sarebbero stati utilizzati “locali alternativi, per garantire le emergenze, all’interno del blocco parto”.

Un medico, intanto, si lascia sfuggire un’altra “verità” sul motivo della chiusura delle sale operatorie. “Ci sono – dice – diversi colleghi che avevano parecchie ferie arretrate non godute e questo era l’unico sistema per consentire loro di andare in ferie…”.

Francesco Mezzapelle

12/08/2015

{fshare}

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza