L’Aimeri Ambiente, società alla quale l’Ato Tp1 ha appaltato la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, sarebbe stata accusata di aver provocato un non meglio specificato “danno ambientale”. A diffondere la notizia è stato il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Antonio Vinci, in una nota con la quale chiede al sindaco Alberto Di Girolamo e al presidente dell’assemblea di Palazzo VII Aprile, Enzo Sturiano, di affrontare la questione a Sala delle Lapidi.
Chiedendo che un responsabile dell’Aimeri venga a riferire in aula “alla prima riunione del Consiglio”. Nella nota inviata al sindaco e a Sturiano, Vinci scrive: “In città si è sparsa la voce che nella giornata di venerdì 31 luglio, a seguito di una normale riunione sindacale indetta dalla Uil presso il cantiere di c.da Bosco per discutere del mancato pagamento della 14°, la stessa è sfociata in una denunzia per danno ambientale, ove la stessa organizzazione ha denunziato e preteso la presenza delle autorità preposte al controllo del territorio, quali i VV.UU., Nas, Noe, ispettorato del lavoro e Arpa”. L’ex vice del sindaco Giulia Adamo sottolinea la “gravità del caso”, chiedendo che il responsabile locale dell’Aimeri (“certo tale arch. Picone o chi per Lui”) venga in Consiglio a fornire spiegazioni.
Un’altra polemica, dunque, dopo quelle relative alla “qualità” del servizio fornito e all’aumento dei costi per i cittadini (rispetto a qualche anno fa, tassa triplicata!). Intanto, per il 14 settembre, davanti il Tribunale di Marsala (dopo che quello trapanese si è dichiarato “territorialmente incompetente”), è previsto l’avvio del processo ai sei personaggi coinvolti nell’indagine della Dda sul sistema, secondo l’accusa “illegale”, di raccolta e smaltimento dei rifiuti gestito dall’Ato Tp1 in diversi Comuni della provincia di Trapani.
Alla sbarra saranno Salvatore Alestra, ex direttore dell’Ato Tp1, il direttore area Sud dell’Aimeri Ambiente, Orazio Colimberti, il capo impianto del cantiere di Trapani, Salvatore Reina, Michele Foderà, amministratore di fatto della “Sicilfert” di Marsala, Pietro Foderà, socio e responsabile dei conferimenti nella Sicilfert, e Caterina Foderà, responsabile amministrativo della stessa società. Ad Alestra e Colimberti è contestato il reato di corruzione (Alestra avrebbe evitato di “punire” l’Aimeri per disservizi di varia natura registrati nell’ambito dei servizi di raccolta dei rifiuti), mentre agli altri il conferimento e il traffico “illecito” di rifiuti.
Dall’indagine della Dda è sostanzialmente emerso che l’Aimeri Ambiente “sin dall’inizio”, in vari Comuni, non avrebbe differenziato i rifiuti, vanificando così l’opera di migliaia di cittadini, ai quali, per altro, negli ultimi anni sono state recapitate bollette sempre più salate.
(Comunicato Stampa)
05/08/2015
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