Arresto Nicosia, usava la carta intestata della Camera dei Deputati per i messaggi ai detenuti e dalle intercettazioni spuntano due castelvetranesi

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
05 Novembre 2019 15:38
Arresto Nicosia, usava la carta intestata della Camera dei Deputati per i messaggi ai detenuti e dalle intercettazioni spuntano due castelvetranesi

Emergono nuovi particolari sulla vicenda dell’arresto dell’ex assistente parlamementare Antonino Nicosia, per tutti Antonello, e coinvolgono due castelvetranesi, ritenuti vicini al boss latitante Matteo Messina Denaro, ma che al momento non sono destinatari di alcun provvedimento restrittivo. In un servizio andato in onda oggi alle 14.00 all’interno del TGR sono state mostrate immagini di un incontro che il Nicosia ebbe lo scorso 14 febbraio a Porto Empedocle con Fabrizio Messina ed il castelvetranese Giuseppe “Rocky” Fontana.  Nel corso della conversazione Nicosia parlava di un regalo che avrebbe dovuto avere dalla famiglia castelvetranese per l’impegno che stava portando avanti per chiedere, attraverso un lavoro parlamentare, un alleggerimento del carcere duro.

Altri particolari sono emersi dalla pubblicazione di alcune intercettazioni sul quotidiano Open, diretto da Enrico Mentana, ed in questo caso ad essere coinvolto è Santo Sacco. Le comunicazioni tra i boss mafiosi in carcere e il superlatitante Messina Denaro sarebbero avvenute anche attraverso messaggi scritti su carta intestata della Camera dei deputati, non soggetta a controlli. Uno strumento prezioso fornito da Antonello Nicosia, assistente della deputata Giuseppina Occhionero, arrestato dalla Dda di Palermo con l’accusa, tra le altre, di «associazione mafiosa».

Nicosia e l’onorevole Occhionero hanno svolto insieme diverse visite in vari istituti penitenziari della Sicilia. Ispezioni previste tra le prerogative dei parlamentari, come ha ribadito la deputata da poco passata in Italia viva e che dalle attività illecite del suo ex assistente ha subito preso le distanze, negando di esserne a conoscenza e mettendosi a disposizione dei magistrati. Ma dagli scambi tra i due trascritti dagli inquirenti, emergono ombre tutte da chiarire su quanto la deputata fosse o meno consapevole di quel che avveniva vicino a lei.

Occhionero e Nicosia hanno fatto il loro primo accesso congiunto nel carcere di Trapani il 22 dicembre 2018. il giorno dopo, i due commentano in macchina l’incontro con Santo Sacco, consigliere provinciale, ex consigliere comunale di Castelvetrano, sindacalista della Uil e infine definitivamente condannato quale componente della famiglia mafiosa di Castelvetrano, per conto della quale aveva intrattenuto un rapporto epistolare con il latitante Matteo Messina Denaro.

Il 15 gennaio 2019, Occhionero e Nicosia parlano di pregressi incontri con Sacco. Secondo i pubblici ministeri «nel prosieguo del dialogo, inoltre, si comprendeva che Santo Sacco, in carcere, aveva ricevuto dal Nicosia una lettera scritta su carta intestata della Camera dei Deputati… che non è sottoposta a limitazioni e controlli in quanto proveniente da membro del Parlamento». In quella intercettazione, il dialogo tra i due, scrivono i pm, «lasciava intuire che il Nicosia era addirittura riuscito a procurarsi uno strumento sottratto direttamente dalla legge a qualsiasi verifica, per comunicare con gli associati mafiosi detenuti».

Dice Nicosia: «A Trapani hai visto… lui è convinto che comanda lui a Trapani perché quello è amico suo il comandante… la carta intestata della Camera, cioè io sono Santo Sacco, pure qua dentro, capito, la carta intestata della Camera». La deputata chiede (a Nicosia ) se gli è piaciuta e Nicosia risponde: «Ma certo, la carta intestata della Camera, gli potevo mandare una cosa così? Mi sono fatto dare un blocchetto di carta intestata Camera dei Deputati». Occhionero: «Bravo!». E Nicosia: «Con la firma sotto perché ho firmato tutte e due, gli ho messo Onorevole… e lui questa cosa la porterà in giro come fidanzata… sezione sezione.

Io sono Santo Sacco, io sono Santo Sacco anche in galera! Ed il primo ministro (Matteo Messina Denaro, ndr) è sempre a Castelvetrano … non si scherza (ride)». La deputata Occhionero risponde: «A posto … (ride)».  

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