Caccia a Messina Denaro, nella notte due arresti e 15 perquisizioni domiciliari

Redazione Prima Pagina Marsala
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20 Giugno 2020 08:40
Caccia a Messina Denaro, nella notte due arresti e 15 perquisizioni domiciliari

Nuova puntata della caccia al superlatitante Matteo Messina Denaro , nella notte sono state eseguite 15 perquisizioni domiciliari e due arresti dei cosiddetti postini . La squadra mobile di Trapani ha individuato un altro anello della catena di comunicazione del superlatitante, e  la polizia ha passato al setaccio anche l'abitazione della famiglia Messina Denaro, nel centro di Castelvetrano, dove vive l'anziana madre del boss. Nel corso del blitz della squadra mobile diretta da Fabrizio Mustaro è sono stati arrestati Giuseppe Calcagno, 46 anni, un fedelissimo dell'anziano capomafia di Mazara Vito Gondola, che era stato fermato cinque anni fa: proprio in quell'indagine erano emersi i nomi di Calcagno e di Marco Manzo, arrestato pure lui stanotte.

L'inchiesta coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Paolo Guido ha provato a svelare gli altri passaggi della catena di comunicazione del latitante, in un dialogo è emersa la traccia di un biglietto che sarebbe giunto da Messina Denaro. In questa indagine, il boss è indagato per tentata estorsione: su sua indicazione, la famiglia mafiosa sarebbe intervenuta per convincere i proprietari di un terreno a vendere. Adesso, l'ultima tranche dell'indagine, coordinata dai sostituti Gianluca De Leo e Giovanni Antoci, ricostruisce le mosse di Calcagno e Manzo: il primo si occupava della rete di comunicazione del latitante, il secondo dei collegamenti con gli altri mandamenti; Manzo è uno dei picciotti del clan che nel 2008 incendiò la casa al mare del consigliere comunale Pasquale Calamia.

L'esponente del Pd si era permesso di chiedere a gran voce l'arresto di Messina Denaro. L'indagine della polizia ha accertato che i pizzini arrivavano in alcune date ben precise.  "Arrivano con la stessa carrozza", dicevano i mafiosi. Ma non si è ancora scoperta con certezza quale fosse la "carrozza" che portava i pizzini, chissà da dove. Fonte Repubblica

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