Favorirono la latitanza di Messina Denaro, due condanne ed un'assoluzione

Dieci anni all'architetto Massimo Gentile, e otto per il tecnico di radiologia Cosimo Leone. Assolto Gulotta

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
17 Gennaio 2025 16:21
Favorirono la latitanza di Messina Denaro, due condanne ed un'assoluzione

Si è chiuso pochi minuti fa, davanti al giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta il processo di primo grado per i tre imputati, accusati di avere avuto un importante ruolo nella latitanza di Matteo Messina Denaro. Sono stati inflitti dieci  anni di carcere all'architetto Massimo Gentile,  e otto anni per il cognato, il tecnico di radiologia Cosimo Leone, è stato invece assolto il  bracciante agricolo Leonardo Gulotta. 

Gentile è stato condannato per associazione mafiosa , mentre è decaduta l’aggravante del reimpiego dei soldi di provenienza illecita, mentre per Leone il reato è stato derubricato in concorso esterno.  La Procura aveva chiesto 12 anni di carcere per entrambi mentre per  Gulotta, accusato di favoreggiamento aggravato erano stati richiesti 6 anni e 8 mesi di pena.

Il tecnico dell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo Leone avrebbe avuto un ruolo nella trafila sanitaria di Messina Denaro, visitato all’ospedale di Mazara del Vallo e operato pochi giorni dopo. Leone gli avrebbe anche fornito un’utenza telefonica dedicata.

L'architetto Gentile quando fu arrestato era responsabile dei procedimenti del servizio Lavori pubblici del Comune di Limbiate in provincia di Monza-Brianza. Avrebbe messo a disposizione del latitante la sua identità, coprendolo nel tempo. ed acquistando a suo nome una vettura Fiat 500 che sarebbe stata usata dal latitante. Gentile aveva sempre  negato  ma i p m hanno depositato le cartelle esattoriali che gli sono state notificate per i bolli non pagati. Secondo l’accusa, sarebbe una ulteriore prova che non poteva non sapere.

Gulotta, invece, avrebbe messo a disposizione del latitante il suo numero di cellulare in occasione dell’acquisto di una macchina. Ma l’ipotesi non ha retto al vaglio del giudice.

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