Oggi, mercoledì 17 dicembre 2025, il consueto appuntamento pomeridiano con Ore 14 subirà una variazione, il talk show di Rai 2 resterà in onda per appena 20 minuti.
Questa riduzione eccezionale non è dovuta a scioperi o eventi d'attualità, bensì all'assenza del conduttore: Milo Infante si trova infatti a Caltanissetta per presenziare all'udienza del processo che lo vede imputato.
Il giornalista è accusato di diffamazione aggravata ai danni dei magistrati di Marsala che coordinarono le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone. I fatti contestati risalgono a una puntata del novembre 2021, durante la quale Infante e l'ospite Angelo Maria Perrino -direttore di Affari Italiani- avrebbero espresso critiche ritenute lesive della reputazione dei tre PM titolari del caso.
Nello specifico, Perrino ha affermato che secondo una fonte romana di Affari Italiani, la chiave di questo giallo sta nelle intercettazioni che non hanno voluto rendere pubbliche perché sarebbero compromettenti per molti personaggi e quindi, con diversi pretesti, sono state seppellite e rese inutilizzabili.
E Infante, a fronte della domanda di un altro ospite presente in studio - scrive il GUP - e della dichiarazione di Perrino, che i personaggi citati sono magistrati, politici e credo non solo.E così offendevano -per il GUP - la reputazione dei tre magistrati in quanto gli stessi venivano indirettamente indicati come responsabili dell'occultamento delle intercettazioni telefoniche dal contenuto compromettente e della mancata individuazione degli autori del reato di sequestro di persona commesso nei confronti di Denise Pipitone.
Nonostante l'imputazione coatta disposta dal GUP, Milo Infante ha sempre rivendicato la correttezza del proprio operato sostenendo di aver espresso perplessità sulle indagini senza mai sfociare nella diffamazione, e ribadendo il proprio impegno civile, il dovere professionale di non far calare il silenzio sulla vicenda di Denise, sostenendo la battaglia dei genitori Piera Maggio e Piero Pulizzi.Durante l'interrogatorio a Caltanissetta, Infante ha respinto le accuse spiegando che i suoi commenti riguardavano solo le mancanze delle prime indagini e non i magistrati allora in servizio. Il GUP ha però negato l'archiviazione, ravvisando una incontestabile valenza diffamatoria delle dichiarazioni e la consapevolezza dei due giornalisti di ledere la reputazione e di gettare discredito su tutti coloro che avevano avuto occasione di occuparsi delle indagini relative alla scomparsa di Denise.
Il giudice ha inoltre precisato che sarebbe stato rispondente a un preciso dovere professionale degli indagati, nel divulgare la notizia di una sì grave violazione di principi etici e doveri professionali da parte di soggetti che avrebbero potuto essere chiamati a risponderne anche innanzi all'autorità giudiziaria penale e in sede disciplinare, circoscrivere la pubblica denuncia dell'illecita collusione a persone o epoche precise e determinate, cosi come Infante ha prontamente fatto soltanto in sede di interrogatorio.
Le parti offese sono l'ex Procuratore di Marsala Vincenzo Pantaleo e i P.M. Roberto Piscitello e Giuliana Rana, titolari del fascicolo della riapertura indagini del 2021 sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di 4 anni di cui si sono perse le tracce da Mazara del Vallo l'1 settembre del 2004. Per il giudice Salvucci le frasi pronunciate da Perrino nella trasmissione Rai sono obiettivamente diffamatorie. Il gup parla di offese ai tre magistrati.