Egadi, relitti barconi migranti e rischio inquinamento. Salone: “Chi di competenza intervenga”

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
23 Ottobre 2014 15:29
Egadi, relitti barconi migranti e rischio inquinamento. Salone: “Chi di competenza intervenga”

Con una lettera inviata al Sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto, al Direttore dell'AMP, Stefano Donati, al C.te della Capitaneria di Porto C.V. Giuseppe Guccione e al procuratore della repubblica dott. Marcello Viola, il Consigliere comunale di Trapani Francesco Salone

si chiede se i relitti di Marettimo, barche utilizzate per gli sbarchi dei migranti, siano fonte di potenziale inquinamento delle acque della AMP Isole Egadi.

Ecco il testo integrale:

"Le SS.LL. certamente sanno che nei giorni scorsi a Marettimo, e prima a Favignana, sono avvenuti due sbarchi di migranti. Episodi purtroppo non infrequenti, soprattutto quando le condizioni meteo marine consentono la traversata del Canale di Sicilia dalle vicine coste libiche.

Ogni sbarco reca con il suo carico umano di dolore e di speranze anche i noti problemi legati alla accoglienza di queste persone, disperati in fuga da orrori che non possiamo neppure immaginare.Ma ogni sbarco reca con sé anche un altro problema, che può apparire marginale e che tale non è. Le imbarcazioni con le quali viene attraversato il Canale di Sicilia rimangono arenate sulle coste o affondate in pochi centimetri di acqua. Con tutto quello che ciò comporta in termini di inquinamento ambientale: fuoriuscita di gasolio, oli combustibili e lubrificanti, galleggianti, bidoni di plastica, cime di nylon, plastiche e rifiuti di ogni tipo e quant'altro è possibile immaginare.

La barca utilizzate per raggiungere l'isola di Marettimo, lunga una decina di metri, si trova tutt'ora nel luogo in cui s'è arenata pochi giorni fa, a Punta Libeccio. Di fatto in una delle zone A della Area Marina Protetta delle Isole Egadi, a massima protezione ed interdetta di ogni attività in mare.La barca che è invece giunta a Favignana, lunga quasi 12 metri, è stata rimossa appena ieri dalla costa di località San Giuseppe, versante nord dell'isola, dopo due lunghe settimane di permanenza senza che vi fosse alcun tipo di intervento per arginare possibili fonti di inquinamento ambientale.

Ad oggi, nonostante la rimozione, e considerati i tempi non brevissimi sembra non sia chiaro chi deve intervenire sul momento. Il Comune? L'AMP? La Capitaneria di Porto?

È per questa ragione che chiedo formalmente che chi ha la competenza provveda immediatamente perché non si ripeta per Marettimo quanto accaduto per Favignana. In difetto di celere soluzione ritengo necessario l'intervento di chi è deputato ad individuare responsabilità dirette anche perché considerato il tipo di perturbazione in arrivo nei prossimi giorni, con previsioni di mareggiate e vento da maestrale, è possibile che già domani il relitto di Marettimo probabilmente sarà stato fatto a pezzi dalle onde e dagli scogli riproponendo con maggiore urgenza la questione ambientale.Abbiamo il dovere di chiederci che fine faranno il gasolio, gli acidi delle batterie, gli oli lubrificanti quando si esplicano condotte, se non omissive, quanto meno di inaccettabile inerzia.

È paradossale che lo zelo e l'attenzione che l'AMP rivolge a turisti e diportisti nei mesi estivi, a tutela del mare e delle coste egadine, possa essere vanificato in poche ore per l'assenza di protocolli di intervento per la rapida rimozione dei relitti abbandonati dopo gli sbarchi. Forse un po' di questo zelo, e almeno piccola parte delle risorse dell'AMP, potrebbe essere meglio utilmente impegnati per la questione posta in evidenza o anche solo per cercare di arginare i numerosi pescatori di ricci che ogni domenica razziano impuniti le coste egadine".

(Comunicato)

23/10/14  17,00

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