Lampedusa, presa d'assalto dagli sbarchi incessanti di migranti, è nuovamente allo stremo. L'isola, da sempre punto nevralgico della rotta migratoria del Mediterraneo centrale, sta vivendo ore di criticità estreme a causa del massiccio flusso di arrivi che mette a dura prova strutture e abitanti. Solo tra la notte e l'alba, si sono registrati tre distinti sbarchi che hanno portato sull'isola ulteriori 236 migranti.
Le motovedette di Guardia Costiera e Guardia di Finanza sono intervenute bloccando in mare due natanti con a bordo complessivamente 168 persone, tra cui cittadini provenienti da Bangladesh, Egitto, Eritrea e Pakistan. Un terzo gruppo di 68 migranti è stato invece rintracciato direttamente a terra, presso Cala Madonna. Tutti i nuovi arrivati hanno dichiarato di essere salpati da Zuara, in Libia.
L'ondata di arrivi ha fatto schizzare le presenze nell'Hotspot di contrada Imbriacola a 286, un numero che supera di gran lunga la capienza strutturale e funzionale del centro. Questo costante e drammatico sovraffollamento rappresenta la più evidente delle criticità che da sempre attanagliano Lampedusa. La struttura, concepita per una prima accoglienza e identificazione rapida, si trasforma regolarmente in un centro di permanenza prolungata e insostenibile, con gravi conseguenze in termini di condizioni igienico-sanitarie e gestione dell'ordine pubblico. Il personale, dalle forze dell'ordine agli operatori della Croce Rossa, è sottoposto a uno sforzo sovrumano e si ritrova spesso a fronteggiare situazioni di tensione e disperazione.
Per fronteggiare questa emergenza cronica, il Governo adotta regolarmente misure volte principalmente a snellire l'hotspot e a rafforzare la gestione dei flussi. Nelle ore immediatamente successive agli ultimi sbarchi, è stato disposto l'immediato trasferimento di 50 migranti con il traghetto di linea diretto a Porto Empedocle, in Sicilia. Tali trasferimenti sono l'azione primaria e ricorrente per alleggerire la pressione sull'isola.
In un quadro più ampio, il Governo è intervenuto in diverse occasioni, anche con la dichiarazione o la proroga dello stato di emergenza nazionale per l'eccezionale incremento dei flussi migratori. Tra le misure adottate e/o in discussione rientrano: il potenziamento delle strutture di accoglienza e la riorganizzazione della gestione degli Hotspot, l'incremento dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) e, sul fronte diplomatico, il rafforzamento degli accordi con i Paesi di transito (come la Tunisia e la Libia) per tentare di arginare le partenze.
Nonostante gli sforzi, tuttavia, la situazione a Lampedusa resta critica: l'isola è allo stremo, intrappolata tra la sua vocazione all'accoglienza e la costante incapacità del sistema di gestire flussi di tale portata, con l'emergenza che rischia di normalizzarsi a danno della comunità locale e dei migranti stessi.