Legambiente critica il piano di gestione dello Stagnone: caos e poco rispetto per l’ambiente

L’associazione chiede una svolta urgente per tutelare la riserva da pratiche invasivi

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
06 Giugno 2025 09:51
Legambiente critica il piano di gestione dello Stagnone: caos e poco rispetto per l’ambiente

Legambiente Marsala-Petrosino ha espresso forti critiche sulla presentazione della bozza di piano di gestione della zona B della Riserva dello Stagnone, avvenuta il 4 giugno in un incontro pubblico promosso dal Comune di Marsala. Secondo l’associazione, l’incontro ha alimentato caos e confusione, invece di chiarire obiettivi e indirizzi futuri. Le dichiarazioni del sindaco Grillo indicano che si continuerà a permettere attività già presenti da tempo, come chioschi di kitesurf, ristoranti e stabilimenti balneari, senza una reale regolamentazione. Per Legambiente, si tratta di un passo indietro che potrebbe compromettere la fragilissima zona umida di San Teodoro, già danneggiata da anni di espansioni turistiche incontrollate.

L’associazione denuncia come l’obiettivo sembri più orientato a favorire interessi economici piuttosto che a tutelare l’ecosistema. Inoltre, la proposta del sindaco di creare un centro di promozione del vino biologico in zona B è vista come in contrasto con le indicazioni di esperti e naturalisti, che chiedono invece un processo di rinaturalizzazione dell’area. Il bilancio dell’incontro è stato definito da Legambiente come “scontento e disastroso”: residenti, ambientalisti e operatori del settore sono insoddisfatti, richiedendo interventi concreti per salvaguardare il territorio e regolamentare le attività. L’associazione pone anche l’accento sulla mancanza di controlli efficaci, denunciando che le norme attuali vengono spesso violate e che le proposte di regole meno restrittive sono un tentativo di accontentare tutti, evitando cambiamenti reali. Infine, Legambiente critica duramente l’assenza del presidente del Libero Consorzio di Trapani al tavolo dei relatori, ritenendo questa assenza sospetta in un momento così delicato. La nota chiave di Legambiente è un appello alla politica locale: “Non si può salvare lo Stagnone se si continua a trattarlo come un parco giochi per il turismo e non come un patrimonio naturale da tutelare con rigore e visione”.

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