Per il mondo del vino italiano, oggi è un giorno di tristezza. Si è spento Sebastiano De Bartoli, conosciuto da tutti come Sebio, a soli 47 anni. La sua morte, avvenuta ieri, venerdì 6 giugno, è stata causata da una malattia contro cui lottava da tempo. La notizia ha scosso la comunità del settore in Sicilia e oltre. Sebio aveva un legame profondo con la terra, il vino e la famiglia. Insieme al fratello Renato e alla sorella Gipi, ha proseguito con intelligenza, rigore e visione il lavoro del padre, Marco De Bartoli, una figura di spicco nella rinascita del Marsala e dei vini ossidativi.
Marco fu un pioniere, e Sebio ha saputo raccoglierne l’eredità, mantenendo fede a un’idea di vino che privilegia qualità, tradizione e una visione sempre rivolta al futuro. Come vignaiolo, Sebio si è mosso tra Marsala e Pantelleria, territori che amava e che ha valorizzato con rispetto. Le sue scelte produttive, spesso soggette a discussioni intense ma costruttive all’interno della famiglia, avevano un filo conduttore preciso: autenticità, naturalità e verità.
Ma Sebio era anche molto di più. Artista discreto e scultore silenzioso, da anni scolpiva in solitudine, utilizzando legno di recupero, tronchi d’ulivo e blocchi di tufo prelevati dalle vecchie cave intorno ai vigneti di Samperi e dell’isola di Pantelleria. Le sue opere, prive di desiderio di notorietà, restavano all’interno del baglio, appoggiate alle pareti o nascoste in nicchie, come espressione di un suo spazio privato, intimo e autentico.
Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia e a tutti coloro che gli volevano bene.La redazione di Prima Pagina
I funerali si terranno mercoledì 11 giugno, presso il Santuario del Santo Padre delle Perriere a Marsala.