Abbiamo incontrato Paolo Ruggieri, già vicesindaco e figura di rilievo della politica marsalese, per analizzare lo scenario politico locale a pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative, previste tra aprile e giugno 2026. Un quadro complesso, segnato da rotture politiche, scandali regionali e l'urgenza di un rinnovamento generazionale.
Partiamo dagli eventi che scuotono la politica regionale. La mozione di sfiducia contro Schifani è un segnale forte, ma cosa ci dice, in generale, di questi strumenti politici?
Presentare una mozione di sfiducia è sempre una decisione forte, che fa rumore. Tuttavia, non significa automaticamente che verrà votata e men che meno che passerà. È un meccanismo che abbiamo già visto in azione anche qui a Marsala, dove una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco in carica, presentata un paio di anni fa, sarebbe effettivamente potuta passare se tutti i consiglieri firmatari l'avessero poi votata in aula.
Come giudica le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto la politica, in particolare lo scandalo legato alla Democrazia Cristiana?
Non si può tacere che sia stata una notizia che ha sconvolto il mondo politico, non solo a livello provinciale. La nuova DC, grazie alla figura carismatica di Toto Cuffaro, stava oggettivamente riprendendo piede su tutto il territorio. In generale, ritengo che la politica abbia il dovere di agire con cautela e, auspicabilmente, di prevenire, arrivando prima della magistratura. Personalmente, sono da sempre garantista: finché non c'è una sentenza definitiva, tutti gli indagati e gli imputati sono innocenti.
Concentriamoci su Marsala. Lei è stato una figura chiave nella coalizione del 2020 a sostegno di Massimo Grillo, ricoprendo la carica di vicesindaco per 27 mesi. Cosa accadde in quel mandato?
La candidatura dell'attuale sindaco nacque con una preparazione lunga, durata oltre un anno, in un ambito moderato. Fummo un grande successo: la maggioranza era formata da ben nove liste, e la coalizione elesse ventuno consiglieri su ventiquattro. La rottura con il sindaco è stata dovuta a una sua personale visione, che ha portato a diversi azzeramenti di giunta. In un secondo azzeramento, fui rimosso insieme ad altri assessori. Si parlò di rinnovamento, di voler assessori più giovani, adusi all'attività social o che parlassero inglese, ma purtroppo non abbiamo visto assessori a tempo pieno né con tutte le qualità che erano state prospettate.
Oggi, come è cambiata la geografia politica in Consiglio Comunale? E la sua lista civica, ProgettiAmo Marsala, che percorso farà?
La geografia politica è cambiata tantissimo. Dei ventuno consiglieri che inizialmente sostenevano il sindaco, oggi ne rimangono forse sei. C'è stata una vera e propria diaspora. ProgettiAmo Marsala, la lista che abbiamo fondato nel 2014, continua il suo percorso. Ci stiamo preparando per la terza prova elettorale, che supereremo con la stessa determinazione.
Quali sono le prospettive del centrodestra? Si parla di un ricandidato Grillo, ma non c'è ancora un quadro definitivo.
Molti leader del centrodestra hanno chiarito di non voler sostenere la continuità, cercando un candidato unico alternativo. Credo sia difficile per l'attuale sindaco ricostituire una coalizione ampia, e probabilmente dovrà concorrere con sole liste civiche. A mio avviso, il centrodestra potrebbe individuare il proprio candidato alternativo entro poche settimane, forse anche prima di Natale. Noi di ProgettiAmo Marsala, insieme ad altre espressioni civiche come quelle di Arturo Galfano e Michele Gandolfo, abbiamo già proposto la candidatura di Nicola Fici, un quarantenne con esperienza amministrativa, e crediamo che il centrodestra valuterà positivamente questa figura.
Lei, non ha pensato di ricandidarsi alla carica di sindaco?
Ho ricevuto inviti a candidarmi, e la politica è una passione che coltivo da decenni, ma ho scelto di non farne la mia vita. Continuerò a fare l'avvocato, la mia professione, con decoro. Sostengo con forza l’idea che i giovani quarantenni debbano farsi avanti e assumersi le responsabilità per il rinnovamento.
Venendo all'amministrazione uscente, come giudica il lavoro svolto finora?
I risultati si giudicano alla fine del mandato. Posso dire che molte delle opere che stanno arrivando a compimento sono frutto del lavoro intenso e sofferto dei primi due anni, un periodo in cui ho prestato servizio come vicesindaco con un impegno quasi totale. Negli anni successivi, ritengo che sia mancata attenzione all'ordinaria amministrazione. I finanziamenti non sempre rispondono ai bisogni reali della città. Le piste ciclabili, ad esempio, non hanno generato il volano turistico atteso, ma hanno creato problemi di parcheggio e viabilità. Il cittadino desidera prima di tutto qualità dei servizi: sicurezza, pulizia, illuminazione adeguata e strade ben mantenute.
Quali saranno, secondo lei, i temi chiave della prossima campagna elettorale?
Si tornerà a parlare di porto, dell'isolamento di Marsala dalle grandi arterie e della piaga dell'emigrazione giovanile. Sarà fondamentale valorizzare le nostre due risorse principali: Garibaldi e il vino. Dobbiamo collegare il parco archeologico alla città e creare eventi ricorrenti, come un "Vinitaly del Sud" o manifestazioni culturali legate a Garibaldi, per portare attenzione costante. Sarà cruciale anche il tema della sicurezza, che richiede una maggiore determinazione dell'amministrazione nell'interagire con le autorità statali.
Un augurio finale per la prossima amministrazione?
Mi auguro che il prossimo sindaco non cambi assessori e deleghe ogni anno. L'auspicio è che la nuova squadra sia determinata, con un programma ben chiaro, realistico e che operi nell'interesse primario dei cittadini, non per carriere politiche.