Atti persecutori e tentata estorsione sono i reati contestati a Giovanni e Vincenzo Gulotta, padre e figlio di Campobello di Mazara, rispettivamente di 58 e 29 anni. I due sono sotto processo davanti al Tribunale di Marsala, con giudice monocratico, a seguito delle indagini condotte dai carabinieri dopo la denuncia di Mohamed Ali Saied, un cittadino tunisino residente a Castelvetrano.
Secondo quanto ricostruito, il nordafricano avrebbe subito insulti, angherie e pesanti minacce da parte dei Gulotta dopo aver acquistato, tramite asta giudiziaria, un terreno che sarebbe di proprietà della famiglia Gulotta stessa. Giovanni Gulotta avrebbe inoltre inviato un messaggio telefonico intimando a Saied di “andare dall’avvocato e firmare la rinuncia all’acquisto”, sostenendo che “il terreno era nostro”.
Il terreno, situato in territorio di Campobello, ospita un uliveto. I Gulotta avrebbero continuato a insultare Saied, minacciandolo ripetutamente e avvertendolo di “non mettere più piede sul terreno, altrimenti gli avrebbero fatto fare una brutta fine”. In una occasione, avrebbero anche mostrato una pistola come minaccia.
Le indagini sono ancora in corso, e l’udienza davanti al Tribunale di Marsala prosegue per stabilire le responsabilità dei due imputati.