PETROSINO – Convegno Zone Umide e dichiarazione del Sindaco di Petrosino

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
03 Febbraio 2016 09:22
PETROSINO – Convegno Zone Umide e dichiarazione del Sindaco di Petrosino

Convegno sulle Zone Umide, il Sindaco di Petrosino: “Abbiamo un patrimonio inestimabile ma dobbiamo avere anche le risorse e le condizioni per tutelarlo”.

In occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, si è svolto ieri mattina al Centro Polivalente di Petrosino l’incontro su “Il patrimonio biologico delle zone umide costiere del territorio di Petrosino”, organizzato dalla Società Siciliana di Scienze Naturali con il patrocinio del Comune.Il Sindaco di Petrosino ha aperto l’incontro con un saluto ai presenti, ringraziando i docenti e organizzatori del convegno e soprattutto gli studenti che hanno chiesto volontariamente di partecipare, cosa particolarmente apprezzata.“Avere delle aree protette come i nostri Margi è sicuramente un valore aggiunto, un patrimonio inestimabile che è una gran fortuna per il nostro Comune - le parole del sindaco –.

Ma mi sento di dire, che a Petrosino - ha continuato il primo cittadino - e vale per tutta la tutta la Sicilia, non basta, perché viviamo in una terra dove l’ordinarietà, ad esempio dei servizi essenziali come quello della raccolta dei rifiuti, oggi ancora bloccata, diventa una cosa straordinaria.

I Comuni hanno il dovere di tutelare questo patrimonio ma devono avere le risorse ed essere messe nelle condizioni per poterlo fare. Infine, il Sindaco ha voluto ricordare che su quell’area a protezione internazionale stava per nascere un progetto da 9 mila metri cubi di cemento che, grazie anche ai vincoli della Convenzione di Ramsar è stato dichiarato abusivo e sequestrato. “Noi - ha concluso il Sindaco - una prospettiva per quell’area ce l’abbiamo ed è quella di ridare alla natura quello che è suo, e per come la penso io, anche ai cittadini.

Secondo me un patrimonio ambientale vale zero se non è fruibile e pensiamo che quell’area debba essere attrezzata per essere resa tale, rispettando ovviamente le regole e l’ambiente. Abbiamo un progetto di gestione di quella zona presentato alla Regione e un altro progetto più ampio, Life Natura, con l’Unione Europea, per tutelare e salvaguardare le dune, i margi e la fauna. Questo patrimonio lo dobbiamo difendere, e difenderlo insieme, in maniera pragmatica. Su questo dobbiamo puntare perché davvero Petrosino possa fare il salto di qualità”.

A seguire, l’intervento del prof. Attilio Carapezza, Presidente della Società Siciliana di Scienze Naturali, che ha brevemente ricordato la “cattiva fortuna” delle zone umide, in Italia e in Sicilia, da sempre viste – oggi ingiustamente - come zone malsane da bonificare o trasformare.Il dott. Angelo Troìa ha quindi introdotto i lavori, illustrando brevemente la Convenzione di Ramsar e i “margi” petrosileni (Milo, Nespolilla, Spanò) identificati come zona umida di importanza internazionale.

Ha quindi coordinato le seguenti relazioni, presentate da colleghi dell’Università di Palermo.Il prof. Luigi Naselli-Flores ha illustrato l’importanza e il ruolo delle zone umide, la loro particolare ricchezza e vulnerabilità, facendo specifico riferimento a molte specie anche microscopiche presenti nei margi di Petrosino e citando il caso di una microalga nota in tutta Italia soltanto a Margi Spanò.Il prof. Bruno Massa ha invece illustrato la notevole diversità di specie di insetti presenti nelle zone umide costiere del Trapanese, alcune presenti (a livello mondiale) soltanto lungo la costa trapanese o addirittura in aree ancora più limitate, come il caso di un coleottero endemico di Capo Feto.Infine il prof.

Tommaso La Mantia ha parlato della distruzione delle zone umide in Sicilia nel corso dell’ultimo secolo, e di come negli ultimi anni la situazione stia in parte migliorando, almeno sulla base del numero di specie nidificanti di uccelli acquatici che risulta in crescita.Una discussione finale con gli studenti ha evidenziato che la soluzione ai problemi di cattivo uso del territorio va costruita a partire dalla conoscenza del territorio stesso, della sua ricchezza e dei suoi delicati equilibri, e che quindi l’incontro va visto come un passo in questa direzione.

Comunicato stampa

03/02/2016

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