Valenti, PLD: “In politica per risolvere i problemi di Sicilia e Italia, basta dimenticare i cittadini"

Il marsalese Gianfranco Valenti è entrato a far parte della scena politica nazionale e regionale

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
04 Novembre 2025 10:18
Valenti, PLD: “In politica per risolvere i problemi di Sicilia e Italia, basta dimenticare i cittadini

L'esigenza di un rinnovamento nella classe dirigente e nelle priorità politiche spinge nuovi volti a scendere in campo.

Tra questi c'è il marsalese Gianfranco Valenti, recentemente entrato a far parte della scena politica nazionale e regionale. Valenti ha aderito al Partito Liberale Democratico (PLD), una nuova forza politica fondata nel marzo del 2025. Una scelta dettata, a suo dire, da una profonda insoddisfazione per lo stato attuale delle cose e dalla necessità di riportare al centro del dibattito i bisogni concreti dei cittadini, in particolare in una regione complessa come la Sicilia.

Abbiamo incontrato Valenti per capire le motivazioni del suo ingresso in politica e quali obiettivi si prefigge all'interno del Partito Liberale Democratico.

Quando è iniziato il suo percorso politico e cosa l'ha spinta a questo impegno?

Il mio impegno politico è iniziato nel novembre del 2024, in seguito a un incontro con l'Onorevole Luigi Marattin e altri amici. In quell'occasione, sono stato incoraggiato ad aderire al progetto di una nuova forza politica, il Partito Liberale Democratico, che sarebbe stato fondato di lì a poco, nel marzo 2025. La decisione di impegnarmi attivamente nasce da una profonda preoccupazione per le gravi difficoltà in cui versano la Sicilia e il nostro Paese. L'insoddisfazione per la mancanza di servizi essenziali e per la qualità della vita era tale da avermi portato a considerare persino l'ipotesi di un trasferimento all'estero. Ho capito che dovevo agire in prima persona.

Qual è il suo ruolo attuale all'interno del neonato Partito Liberale Democratico?

Dopo l'adesione, il passo successivo è stato il congresso tenutosi a giugno di quest'anno. Durante l'assise, ho ricevuto la nomina a membro dell'Assemblea Nazionale e del coordinamento regionale. Sono ruoli che mi permettono di dare un contributo sia alle dinamiche nazionali del partito sia di portare la voce e le istanze del territorio siciliano.

Quali sono, a suo avviso, le principali criticità della politica tradizionale che vi hanno spinto a creare una nuova formazione?

Credo che la politica tradizionale, tanto a destra quanto a sinistra, abbia perso il contatto con la realtà. È troppo concentrata su dinamiche di potere interne, su tatticismi e lotte intestine, e ha perso di vista il suo obiettivo primario: trovare soluzioni per i cittadini. In particolare, ritengo che ci sia un vuoto assoluto di attenzione verso le fasce più svantaggiate della popolazione, che continuano a soffrire la mancanza di servizi e opportunità. Noi vogliamo invertire questa tendenza e rimettere i problemi reali delle persone al centro dell'agenda.

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