All’ARS l’UGL agroalimentare lancia un grido di allarme per gli agricoltori

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
06 Maggio 2016 11:32
All’ARS l’UGL agroalimentare lancia un grido di allarme per gli agricoltori

In data 3 maggio una delegazione Ugl , composta da Cassibba Gaetano Responsabile Regionale dell’ESA e Enti Vigilati dell’Ugl e Andrea De Simone Responsabile del Consorzio di Bonifica di Trapani 1 per l’Utl-Ugl trapanese, è stata in audizione in Terza Commissione Regionale dell’Ars. Motivo dell'audizione in Commissione attività produttive al Parlamento Siciliano, le difficoltà denunciate dagli agricoltori della Provincia di Trapani attribuibili all’aumento del costo dell’acqua a 94€ deciso dal governo regionale con l’approvazione della legge di stabilità 2015 e per i quali si ritrovano nel 2016 alle prese con gli avvisi di pagamento di Riscossione Sicilia spa.

Siamo di fronte ad un aumento del 400%, rispetto agli anni precedenti, che consideriamo un atto scellerato e perpetrato a danno di una categoria che più di altri paga il conto di una finanziaria fatta di lacrime e sangue, i cui effetti di sofferenza si iniziano ad evidenziare. Le aziende agricole a conduzione familiare sono quelle che più di altri subiscono un torto non più sostenibile ed il Governo Crocetta ancora una volta dimostra la sua inadeguatezza a dare risposte ad un territorio agricolo in grande sofferenza e che chiede attenzione per una agricoltura bisognosa di interventi seri e strategici per le aziende agricole e per i lavoratori stessi, tendente a diventare sempre più competitiva nel territorio siciliano.Per l’Ugl Agroalimentare si legge in una nota, “le aziende agricole in provincia di Trapani sono circa 11 mila e 800, di cui 7.360 circa pagheranno sino a 100 euro del diritto fisso, 3 mila da 100 a 300 euro, 383 da 500 a 1000 euro, 161 da mille a 2 mila euro e circa 79 oltre 2 mila euro, una vera a propria tagliola”.“L’assessore all’agricoltura Antonello Cracolici presente all’incontro, - aggiunge la nota, - “ ha solamente proposto di individuare se ci sono margini nelle casse dell’assessorato regionale all’economia di una somma di circa 800 mila € per potere garantire e aiutare il territorio, e di conseguenza le aziende agricole sul rincaro dei diritti fissi, che dovrebbe incidere momentaneamente solo per l’anno in corso ridimensionando invece la tariffa del costo dell’acqua a 60€ per il 2016 da pagare nel 2017.“Per il Governo regionale - conclude - condizione necessaria per l’operazione di riduzione del costo del diritto fisso, oltre alla liquidità sopra indicata da reperire, è che i canoni del 2015 vengano comunque pagati dalle aziende al costo di 94 euro ad ettaro attraverso la cartella esattoriale che aumenta il costo per via dei costi caricati dalla Società Riscossione Sicilia; l’assessore ha comunicato che da una stima fatta dagli uffici se si dovesse intervenire in aiuto nei confronti di tutti i consorzi e quindi delle aziende della Regione la somma da reperire è di circa 10 milioni di euro, ed allo stesso è stato chiesto di pianificare una serie di incontri coinvolgendo le OO.SS di categoria, le confederazioni agricole e Governo regionale per potere al meglio e tempestivamente dare segnali ad un mondo agricolo e in questo caso non solo alla Provincia di Trapani ma di tutta l’Isola, che si attendono risposte serie e concrete per un agricoltura sempre più in crisi”.

Comunicato stampa

06/05/2016

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