Addio a Luca Vialli, grande uomo e sublime attaccante

Icona di calcio e stile, fece la fortuna di Sampdoria, Juventus e Nazionale. Vittima di un terribile tumore al pancreas

Redazione Prima Pagina Marsala
Redazione Prima Pagina Marsala
06 Gennaio 2023 11:13
Addio a Luca Vialli, grande uomo e sublime attaccante

Luca Vialli alla fine non ce l’ha fatta ed alla tenera età di soli 58 anni è morto stamattina a Londra. Vialli sarà ricordato per sempre, non solo come grande attaccante, ma soprattutto come un grande esempio.

Nel 2017 gli venne diagnosticato un tumore al pancreas, una battaglia che lui stesso raccontò in diverse interviste e anche in un libro. Dopo la chemio e la radio e un anno di battaglie sembrava aver superato la cosa e lui stesso in un’intervista al Corriere della Sera disse: “È passato un anno e sono tornato ad avere un fisico bestiale. Ma non ho ancora la certezza di come finirà la partita. Spero che la mia storia possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita- ed ancora-Ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua.

Giravo con un maglione sotto la camicia, perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano. Poi ho deciso di raccontare la mia storia e metterla nel libro” Una battaglia che Vialli ha combattuto per cinque lunghi anni. Nel 2021, infatti, l’ex calciatore dichiarava: “Sto abbastanza bene. Non ho ancora completato il viaggio e l’ospite indesiderato è sempre con come, diciamo che adesso sono in manutenzione. Devo andare avanti, sperando che si stanchi e mi lasci vivere ancora tanti anni.

So che per quello che mi è successo ci sono tante persone che pensano che se sto bene io, possono farcela anche loro. Sono stato un giocatore e un uomo forte, ma anche fragile, e penso che qualcuno possa essersi riconosciuto nella mia storia. Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante».

Nato a Cremona il 9 luglio 1964, Gianluca Vialli è stato uno dei migliori centravanti negli anni Ottanta e Novanta.

Dal Pizzighettone alla Cremonese con cui, nel 1980, fa il suo esordio tra i professionisti. Nel 1984 viene acquistato dalla Sampdoria. Nel 1986 con l’arrivo in panchina di Vujadin Boškov, che lo impiega come centravanti con Roberto Mancini come rifinitore, fa nascere un’ intesa che fa si che i due calciatori verranno soprannominati i gemelli del gol. Con i blucerchiati vince 3 Coppe Italia, 1 Coppa delle Coppe, laureandosi capocannoniere del torneo e siglando una doppietta in finale contro l’Anderlecht, 1 Supercoppa Italiana e uno storico scudetto nel 1990, stagione in cui Gianluca Vialli si laurea capocannoniere con 19 reti. Nel 1992, la Sampdoria arriva in finale di Coppa dei Campioni ma perde a Wembley contro il Barcellona.

Vialli si trasferisce alla Juventus e anche con i bianconeri il rendimento è altalenante: nelle prime due stagioni, infatti, il centravanti non brilla anche a causa di numerosi infortuni, mentre la svolta arriva dalla stagione 1994-1995 con l’arrivo in panchina di Marcello Lippi. Con la Juventus disputa 145 partite segnando 53 gol e vincendo uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa Uefa ed è l’ultimo capitano ad aver sollevato una Champions League per i bianconeri. Considerato chiuso il suo ciclo si trasferisce a Londra nel Chelsea. Il primo anno vince subito la Fa Cup mentre nel febbraio del 1998 diviene allenatore della squadra continuando a ricoprire anche il ruolo del giocatore.

Guida la squadra alla vittoria nella Coppa d’Inghilterra e nella Coppa delle Coppe riuscendo anche a conquistare la Supercoppa Uefa l’anno successivo.

Ritiratosi definitivamente dall’attività agonistica nel 1999, conquista da allenatore un altro trofeo, la Charity Shield contro il Manchester United. Nel 2001 allena il Watford, squadra della prima divisione inglese, nel 2002 diventa consulente per Sky Sport intraprendendo la carriera di commentatore tecnico per la tv satellitare, ruolo che ricoprirà per diversi anni. Nel 2019 diviene capo delegazione della nazionale italiana di calcio allenata dal suo ex partner in attacco Roberto Mancini. I due, insieme, proprio a Wembley dove avevano vissuto la loro più grande delusione sportiva, vincono l’Europeo.

Le condizioni di salute di Gianluca Vialli sono peggiorate nelle ultime settimane, tanto da rendersi necessario un ricovero in una clinica di Londra dove da tempo l’ex giocatore viveva. Era stato lo stesso Vialli ad annunciare la sospensione temporanea dei suoi impegni con la nazionale italiana di calcio a causa delle sue condizioni di salute.

“Al termine di una lunga e difficoltosa ‘trattativa’ con il mio meraviglioso team di oncologi ho deciso di sospendere, spero in modo temporaneo, i miei impegni professionali presenti e futuri” aveva dichiarato Vialli.

“L’obiettivo – aveva aggiunto l’ex calciatore – è quello di utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia, in modo da essere in grado al più presto di affrontare nuove avventure e condividerle con tutti voi. Un abbraccio”.

Oggi il drammatico epilogo che arriva pochi giorni dopo la prematura di un altro ex giocatore, quella di Sinisa Mihajlovic, morto lo scorso 16 dicembre dopo una lunga battaglia contro la leucemia e quella di Pelè sempre per malattia.

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